A inizio luglio la città ticinese accoglierà un'importante conferenza sull'Ucraina. All'evento potrebbe partecipare anche il presidente Volodymyr Zelensky. Per ora è solo un'ipotesi, ma le autorità svizzere e ticinesi si stanno preparando.
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tvsvizzera.it/mar
Prevista da molto tempo, la conferenza in programma il 4 e 5 luglio a Lugano ha assunto tutt’altra dimensione dopo lo scoppio della guerra il 24 febbraio scorso. Quello che doveva essere un incontro incentrato sulle riforme in Ucraina si è ormai trasformato in una conferenza dei donatori e sulla ricostruzione del Paese.
E anche l’elenco dei possibili partecipanti si è allungato e il loro ‘peso’ politico considerevolmente accresciuto. Una settimana fa, dopo la sua visita a Londra, il presidente della Confederazione Ignazio Cassis aveva annunciato che a Lugano potrebbe essere presente il premier Boris Johnson o almeno una delegazione di alto livello. La presenza di capi di Stato come Mario Draghi, Emmanuel Macron o Olaf Scholz è anche in discussione, indica da parte sua ai giornali del gruppo Tamedia il responsabile del Dipartimento delle istituzioni ticinese Norman Gobbi.
E in questi giorni si parla con sempre più insistenza del possibile arrivo nella città ticinese del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, la cui presenza era prevista prima però dello scoppio della guerra. Per ragioni di sicurezza la decisione sarà presa all’ultimo momento, ma è un’ipotesi che la Confederazione e le autorità cantonali ticinesi ritengono possibile, come indicato a Tamedia da diverse persone implicate nei preparativi.
Per Zelensky si tratterebbe del primo viaggio all’estero dall’inizio del conflitto. Se il presidente ucraino dovesse giungere a Lugano, vi sono forti probabilità che a stringergli la mano non sarà solo il suo omologo elvetico Ignazio Cassis, ma numerosi capi di Stato e di Governo occidentali.
Zelensky ha in ogni caso confermato di aver discusso con Cassis in merito alla conferenza in programma a Lugano.
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Held negotiations with @ignaziocassisCollegamento esterno. Noted the humanitarian aid from Switzerland. We discussed the preparations for the conference on the reconstruction of Ukraine and Switzerland’s mediating role in the provision of consular services to Ukrainians in Russia.
Norman Gobbi, responsabile di tutto ciò che concerne la sicurezza in Ticino, sottolinea ai giornali del gruppo Tamedia che una simile conferenza rappresenta una sfida enorme in termini appunto di sicurezza: “Nel 2016, in occasione dell’inaugurazione della galleria ferroviaria del San Gottardo, i capi di Stato dei Paesi vicini avevano partecipato alla cerimonia. Già all’epoca avevamo un livello di sicurezza molto elevato, ma il contesto era pacifico. Adesso, con la guerra in Ucraina, la situazione è molto più tesa”.
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