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Dittatura argentina, ergastolo a 29 aguzzini

Si è chiuso con 48 condanne, tra cui 29 ergastoli e 19 pene da 8 a 25 anni di carcere, uno dei più importante processi sui crimini contro l’umanità commessi durante la dittatura militare argentina a cavallo tra gli anni ’70 e ’80.

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Il procedimento ha riguardato in particolare le torture e le uccisioni perpetrate all’interno della tristemente famosa Esma (Escuela de Mecanica de la Armada), la scuola della Marina a Buenos Aires in cui furono seviziati e sparirono oltre cinquemila presunti oppositori al regime ma anche i cosiddetti “voli della morte” durante i quali i dissidenti politici venivano gettati vivi in mare al largo delle coste argentine.

Tra i principali imputati del processo che ha preso in considerazione 789 vittime figurava il 67enne capitano di Marina Alfredo Astiz, conosciuto come l’”angelo della morte”, che è stato sanzionato con la detenzione perpetua. Tra le sue attività figura quella di agente infiltrato in diversi gruppi di attivisti, compresa l’associazione delle madri di Plaza de Mayo che chiedeva la verità sui figli scomparsi.

Ergastoli sono stati inflitti anche ai due piloti Mario Daniel Arrù e Alejandro Domingo D’Agostino: sul loro velivolo fu trasportata la sera del 14 dicembre 1977 la dottoressa e militante politica socialista Esther Carega, amica di Papa Bergoglio, che era stata arrestata dopo aver denunciato la scomparsa della figlia sedicenne. Non fece più ritorno da quel volo insieme ad altre 11 persone.

Si stima che siano oltre 30’000 i dissidenti che furono uccisi o sparirono in mare durante i sette anni, tra il 1977 e il 1983, della dittatura militare.

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