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Frontalieri, sì di Berna a “Prima i nostri”

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Questo contenuto è stato pubblicato il 05 dicembre 2017
tvsvizzera/spal con RSI (TG del 4.12.2017)

« Prima i nostri », la modifica della Costituzione ticinese che prevede di tutelare la manodopera residente nei confronti dei lavoratori frontalieri ha ottenuto la garanzia dalle due Camere federali a Berna.

Ieri infatti il Consiglio Nazionale ha aderito tacitamente all’analogo orientamento espresso precedentemente dalla Camera Alta in merito al nuovo testo introdotto con l’iniziativa popolare del settembre 2016Link esterno, proposta dall’UDC (destra) e sostenuta dalla Lega dei ticinesi. 

Ma restano i dubbi sulla reale portata - e conseguentemente sull’efficacia - della novità legislativa cantonale. La consigliera federale Simonetta Sommaruga ha infatti osservato che i margini di manovra per attuare concretamente la disposizione sono assai ridottiLink esterno, “quasi nulli”.

In particolare, sembra assai difficile, al di là delle singole raccomandazioni che verranno decise, che potrà essere sanzionato un datore di lavoro che assuma nel settore privato un lavoratore non residente.  

In proposito il relatore della commissione preparatoria Marco Romano (Partito popolare democratico), per il quale le modifiche costituzionali non contraddicono in linea di principio il diritto federale superiore, ha sottolineato che in caso di violazione da parte delle nuove norme cantonali dell’ordinamento superiore svizzero o internazionale (legge federale sul mercato internoLink esterno, libera circolazione delle personeLink esterno e Convenzione dell’associazione europea di libero scambioLink esterno) queste potranno essere contestate in sede giudiziaria.  

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