Cinque candidature per il dopo Ueli Maurer nel Governo svizzero
Mancano poche ore alla scadenza del termine per la presentazione delle candidature per prendere il posto di Ueli Maurer in Consiglio federale.
Il termine ultimo per dichiarare la propria candidatura è la mezzanotte di venerdì ma i giochi sembrano ormai fatti. Sono cinque i papabili e le papabili dell’Unione democratica di centro (UDC, destra sovranista) che si sono presentati per subentrare al dimissionario Ueli Maurer, che lascerà il Governo alla fine dell’anno.
Una settimana dopo l’annuncio della partenza del consigliere federale zurighese, il 30 settembre, il rappresentante del Canton Berna al Consiglio degli Stati Werner Salzmann è stato il primo a lanciarsi nella corsa. Tre giorni dopo è stata la volta dell’ex presidente dell’UDC e consigliere nazionale Albert Rösti, anche lui bernese.
Solo una donna
Michèle Blöchliger, ministra cantonale di Nidvaldo, è l’unica donna in corsa per la carica. Se eletta, il suo Cantone sarebbe per la prima volta rappresentato nel Governo federale.
Tutte le altre donne prese in considerazione per il posto hanno preferito rinunciare. A cominciare da Magdalena Martullo Blocher, figlia dell’ex consigliere federale Christoph Blocher. La ministra della sanità di Zurigo Natalie Rickli, considerata una delle favorite, si è fatta da parte, poiché vuole concentrarsi sulle elezioni del Consiglio di Stato di Zurigo in programma in febbraio e difendere il suo seggio.
Un candidato di Zurigo
A Rösti, Salzmann e Blöchliger si è aggiunto mercoledì l’ex consigliere nazionale Hans-Ueli Vogt, ritiratosi dal Parlamento nel 2021.
Unico candidato ‘urbano’ – vive a Zurigo – Vogt ha spiegato che l’incarico di parlamentare non conveniva al suo carattere, mentre una funzione esecutiva è più adatta alla sua mente analitica e al suo modo rigoroso di lavorare.
Il candidato zurighese, dichiaratamente omosessuale, è conosciuto come personaggio piuttosto schivo, che non ama per forza le luci della ribalta. È però considerato una persona costruttiva e propensa a trovare soluzioni.
Anche Heinz Tännler, direttore delle finanze del Canton Zugo, si è messo a disposizione del suo partito per subentrare a Ueli Maurer. Le sue possibilità sembrano però limitate.
Il seggio dell’Unione democratica di centro non dovrebbe essere minacciato da altri partiti. All’inizio di questa settimana i Verdi – che non dispongono di seggi in Governo – hanno infatti deciso che non presenteranno alcuna candidatura.
La composizione attuale non dovrebbe quindi cambiare e anche il futuro Consiglio federale sarà con ogni probabilità composto da due esponenti dell’UDC, due del Partito socialista, due del Partito liberale radicale (destra) e uno dell’Alleanza del Centro.
Scelta difficile
Se Rösti e Salzmann sembravano i grandi favoriti fino a poco tempo fa (entrambi sono conosciuti sulla scena politica nazionale e soprattutto sono parlamentari federali), l’entrata in scena di Hans-Ueli Vogt potrebbe scompaginare un po’ le carte.
Lanciarlo nella corsa è stata “una mossa intelligente e una vera sorpresa” da parte della sezione zurighese dell’UDC, ha commentato il politologo dell’Università di Berna Marc Bühlmann. Tendenzialmente orientato al consenso, Vogt non è un esponente dell’ala più intransigente dell’UDC e se dovesse figurare nei nomi proposti dal partito al Parlamento potrebbe avere buone possibilità di essere eletto dai rappresentanti delle altre formazioni politiche.
“La commissione di selezione non può ignorare questa candidatura. Probabilmente dovrà eliminare due candidati dalla lista”, ha dichiarato Bühlmann, visto che un ticket con più di tre candidati è improbabile. Se anche l’unica donna venisse messa in lizza, uno dei due bernesi non vi figurerebbe. Il favorito, Albert Rösti, potrebbe dover cedere il passo a Salzmann, più in linea con il partito.
Heinz Tännler è “un candidato molto valido”, secondo Bühlmann. Però, come Blöchliger, non ha una rete di relazioni a Berna. E la storia dimostra che è difficile fare il salto nel Governo nazionale “dall’esterno”.
Provenienza cantonale secondaria
Lo statuto dell’UDC prevede che un candidato non proposto dal gruppo parlamentare non possa accettare un’eventuale elezione da parte dell’Assemblea federale. Secondo il politologo, il comitato di ricerca deve “anche considerare questo scenario” quando determina il ticket. Per Bühlmann, le discussioni sulla provenienza cantonale sono un aspetto secondario. “Questo ha perso importanza, ma è simbolicamente è ancora rilevante e può essere sfruttato dai media di conseguenza”.
La commissione di selezione, guidata dall’ex consigliere nazionale Caspar Baader, presenterà una proposta entro l’11 novembre. La decisione finale sulla nomina sarà presa durante la riunione del gruppo parlamentare del 18 novembre. Le elezioni del Consiglio federale si terranno il 7 dicembre.
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