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San Francesco a Ripa, la Chiesa trasparente che vuole Papa Francesco

interno di una chiesa
In breve tempo i frati francescani sono riusciti a raccogliere 130'000 dollari per restaurare la chiesa di San Francesco a Ripa. tvsvizzera

Lo scandalo legato al cardinale Becciu non deve far dimenticare che vi è anche una chiesa lontana dai soldi, come quella di San Francesco a Ripa a Roma, recentemente restaurata grazie a un finanziamento partecipativo.

La chiesa di San Francesco a Ripa, la prima chiesa francescana di Roma è un esempio di Chiesa trasparente, “povera per i poveri” come auspicata da Papa Francesco quando, appena giunto al Soglio di Pietro, proprio con queste parole ha indicato la strada del suo papato. Una Chiesa lontana dal denaro che il Pontefice ha definito in varie occasioni “lo sterco del diavolo”.

Questo piccolo santuario, incastonato nel rione Trastevere, avrebbe offerto alloggio a san Francesco durante il suo soggiorno a Roma in occasione delle sue visite al Papa nel periodo tra il 1209 e il 1223. In una piccola cella, con la testa poggiata su una pietra, il santo di Assisi si rifugiava per lunghe ore di riposo e preghiera. Da allora la stanza rappresenta il fulcro della devozione francescana nella città di Roma.

La cella è sopravvissuta nello stato originale a un restauro dell’inizio del XVII secolo che ne voleva snaturare il significato trasformandola in un ambiente in stile barocco. I frati si opposero con forza a un tale intervento che avrebbe cancellato l’essenza del santuario, l’atmosfera tuttora espressa dalla povertà dei finimenti più antichi, segnati dal tempo, tracce in cui si custodisce il passaggio del Santo.

I segni del tempo

Nel 1708 nella cella è stato aggiunto un altare contenente le reliquie dei francescani e una tela di Domenico Cerini, già presente, raffigurante il Santo intento a contemplare la Vergine, è stata sostituita dalla pala d’altare di Margaritone d’Arezzo del 1200. Quello è stato l’ultimo intervento nel Santuario.

Con il trascorrere dei secoli l’antica cella cara a San Francesco ha rischiato di dissolversi ancora per i segni del tempo. Le pareti si sono annerite, il muro ha perso pezzi d’intonaco e il delicato meccanismo meccanico dell’altare che mediante una rotazione svela le reliquie dei francescani contenute al suo interno si è inceppato.

I frati preoccupati, nel 2014, hanno deciso di agire cercando i fondi necessari al restauro su internet. In quel periodo è scoppiato il fenomeno ‘social’ del crowdfunding e i religiosi hanno colto l’occasione con un tentativo senza troppe illusioni. Su una di queste piattaforme, Kickstarter, hanno chiesto donazioni per la cifra di 125’000 dollari, quanto necessario al restauro. Con molta sorpresa in breve tempo la campagna ha superato la cifra richiesta ottenendo 130’000 dollari.

A distanza di secoli la cella è salva grazie a questa moderna questua e in quest’ultimo restauro conservativo le tracce del passaggio di San Francesco sono state messe ancora più in risalto.


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