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Caso Eitan, indagini anche in Ticino

Shmuel Peleg, il nonno indagato per sequestro di minore.
Shmuel Peleg, il nonno materno di Eitan, indagato per sequestro di minore al Tribunale di Tel Aviv che decise sulla sorte del piccolo orfano. Keystone / Abir Sultan

Sul caso Eitan indaga anche la magistratura ticinese. Il procuratore pubblico Pablo Fäh sta conducendo accertamenti presso lo scalo di Lugano-Agno da dove è decollato l'aereo privato sul quale il nonno materno ha portato a Tel Aviv il piccolo sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, sottraendolo ai familiari al quale era stato affidato.

Allo stato attuale delle indagini, che sono in una fase preliminare, non vengono ancora prospettate eventuali imputazioni ma gli inquirenti elvetici, secondo quanto riferiscono media italiani, stanno verificando la dinamica del passaggio in Svizzera dell’ex militare israeliano, indagato per rapimento di minore dalla Procura di Pavia che aveva indicato nella zia paterna la tutrice del bambino.

In particolare sono in corso verifiche sui controlli in uscita dalla Confederazione all’aeroporto luganese l’11 settembre su Shmuel Peleg e il nipote che erano appena entrati in auto dal valico di Chiasso.

In proposito il Codice frontiere Schengen prevede “che in caso di minori accompagnati la guardia di frontiera verifica se la persona che accompagna il minore ha il diritto di custodia sul minore, in particolare nei casi in cui il minore è accompagnato da un solo adulto e vi sono ragionevoli motivi per sospettare che sia stato allontanato illegalmente dalla/e persona/e che ne hanno legalmente la custodia”.

Secondo quanto riferisce rsi.ch le procedure d’imbarco sono state effettuate correttamente ma mancava il divieto di espatrio di Eitan nel Sistema di informazione Schengen (Sis) che per questo motivo non ha notificato nessun allarme.

Sempre sulla stampa d’oltre confine si parla anche di un presunto controllo da parte degli agenti della polizia cantonale in prossimità dell’aeroporto ma anche su questo episodio erano già giunte le smentite delle forze dell’ordine ticinesi. 

Sulla sorte del piccolo si pronuncerà entro le prossime due settimane il Tribunale di Tel Aviv che potrebbe ordinare, in base alle norme internazionali sulla sottrazione dei minori contenute nella Convenzione dell’Aja, la restituzione di Eitan alla zia paterna residente in Lombardia.

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