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Carcere per tre Bandidos coinvolti nella rissa con gli Hells Angels

Membri degli Hells Angels entrano nel palazzo di giustizia a Berna.
Membri degli Hells Angels entrano nel palazzo di giustizia a Berna. © Keystone / Stringer

Per la maxi rissa scoppiata nel maggio 2019 a Belp, vicino a Berna, tra bande rivali di biker sono state pronunciate tre condanne detentive.

La giustizia cantonale ha inflitto otto anni di carcere al principale imputato mentre otto e 42 mesi di detenzione sono stati comminati ad altri due protagonisti degli scontri, nel corso dei quali diverse persone erano rimaste ferite, tre delle quali in modo grave. In totale gli imputati alla sbarra erano 22.

All’origine dei violenti fatti di Belp c’è la rivalità ormai storica tra Hells Angels (e i loro alleati Broncos) e Bandidos. Questi ultimi, che non erano ufficialmente presenti nella Confederazione, intendevano infatti aprire il loro primo locale nella cittadina bernese ma il progetto era stato interpretato dal gruppo rivale come una provocazione intollerabile.

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Ne erano scaturiti violenti scontri che hanno costretto la polizia cantonale – che ha sequestrato una sorta di arsenale composto da un fucile d’assalto, un fucile ad aria compressa, una mezza dozzina di pistole, più di una ventina di coltelli, dei machete e pugnali, taser, spray al peperoncino, tirapugni e mazze da baseball – ad intervenire in modo risoluto.

Sullo sfondo c’è ovviamente anche la concorrenza per il controllo del mercato legato all’attività di queste sigle di motociclisti, con ramificazioni in molti paesi (in particolare nel Nord Europa e USA) amanti dell’alcol e della musica.

Il principale imputato, un bernese di 37 anni con precedenti penali appartenente ai Bandidos, era accusato di tentato omicidio per aver sparato con un’arma da fuoco su un avversario, che è stato ferito gravemente al ventre, e su un’auto ferma. Il suo collega, condannato a 42 mesi, ha invece ripetutamente pugnalato alla schiena un rivale mentre questo si trovava a terra.

Un terzo “Bandido” ha invece percosso una quindicina di volte la vittima che successivamente era stata pugnalata, con un cavo elettrico. Per gli altri imputati sono state pronunciate condanne non detentive, e sospese condizionalmente, per rissa.   

In occasione della lettura della sentenza centinaia di motociclisti si sono radunati giovedì a Berna e le forze dell’ordine hanno organizzato un importante dispositivo di sicurezza. Secondo testimoni si sono registrati alcuni tafferugli che hanno coinvolto rappresentanti delle forze dell’ordine sono stati segnalati.

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