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Quando un’entrata a gamba tesa finisce in aula

Un tribunale di San Gallo ha condannato a una pena pecuniaria per lesioni semplici un calciatore dilettante. È raro che dei fatti di gioco siano giudicati dalla giustizia ordinaria e ancor più raro che si arrivi a una condanna.

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Il segnale inviato dal Tribunale distrettuale di Wil, nel cantone San Gallo, è forte: commettere dei falli fa sì parte del gioco, ma in determinati casi si può essere chiamati a rispondere del proprio gesto davanti alla giustizia penale.

I fatti risalgono al maggio del 2016, durante una partita di quarta lega (l’ottavo livello su nove del calcio svizzero e l’equivalente della seconda categoria in Italia). L’FC Henau riceve l’FC Wil. In area, l’attaccante dell’Henau viene colpito al ginocchio in piena corsa dal portiere avversario, che ha la gamba tesa.

L’estremo difensore del Wil viene ammonito e viene concesso un rigore. Il giocatore ferito è immediatamente trasportato all’ospedale, dove viene operato. In congedo malattia per diversi mesi, ancora oggi la sua mobilità è limitata e non potrà più giocare a calcio.

Il giudice unico del tribunale ha definito il fallo “una grossolana violazione delle regole di gioco”. L’accusato ha violato il dovere di precauzione. La sentenza – ha affermato il magistrato – stabilisce un limite tra un gioco duro ma autorizzato e una durezza eccessiva. “Spero che ciò servirà al calcio”, ha commentato. 

Il portiere del Wil è stato condannato a una pena pecuniaria sospesa con la condizionale e al versamento di 6’000 franchi di indennizzi alla vittima.

I casi di falli gravi commessi nel campionato svizzero finiti davanti alla giustizia si contano sulle dita di una mano.

Oltre 30 anni fa, nel 1985, l’attuale allenatore del Nizza, Lucien Favre, aveva sporto denuncia civile nei confronti di Gabet Chapuisat per questa entrata, che gli aveva provocato una rottura dei legamenti crociati e una frattura del menisco.

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Chapuisat era stato condannato a una multa di 5’000 franchi.

Più recentemente, nel 2014, la giustizia aveva statuito anche sull’entrata da horror di Sandro Wieser ai danni del giocatore dello Zurigo Gilles Yapi Yapo. In prima istanza il giudice aveva condannato Wieser a una multa di 10’000 franchi. In seconda istanza il calciatore era poi stato assolto, anche perché il presidente dello Zurigo aveva nel frattempo ritirato la denuncia.

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