Bufera politica in Italia
All'uscita dal seggio elettorale dove si è recato per votare in occasione delle elezioni regionali lombarde, Silvio Berlusconi ha attribuito a Zelensky la colpa della guerra in Ucraina. Parole dalle quali il Governo italiano si è dissociato, ribadendo il proprio sostegno a Kiev.
Le parole di Silvio Berlusconi, che domenica ha di nuovo attribuito la responsabilità della guerra in Ucraina al presidente Volodymir Zelensky, hanno sollevato una bufera politica in Italia. Le sue dichiarazioni hanno creato difficoltà al Governo di Giorgia Meloni.
Le parole del presidente di Forza Italia – "Se fossi stato presidente del Consiglio, non sarei mai andato a parlare con Zelensky perché, come sapete, stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Sarebbe bastato che lui cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe avvenuto" – pronunciate all'uscita dal seggio per le elezioni regionali lombarde, sono arrivate a Roma, dove lo staff della premier ha immediatamente diffuso un comunicato nel quale si ribadisce che il sostegno del Governo all'Ucraina "è saldo e convinto". Non sono mancate le immediate reazioni dell’opposizione, degli europarlamentari socialisti e di Kiev.
Queste dichiarazioni di Berlusconi non migliorano l'immagine del Governo", ha detto ai microfoni della Radiotelevisione della Svizzera italiana il vicepresidente dell'Istituto Affari Internazionali di Roma Ettore Greco. "Sono in aperto contrasto con la politica ufficiale del Governo". Una frattura che va "riassorbita al più presto perché è essenziale per il ruolo italiano in questo contesto".
Un momento delicato per l'Italia, già reduce da un vertice europeo piuttosto problematico. Il vertice, tenutosi il 9 e il 10 febbraio, è stato preceduto da una cena tra il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente ucraino, alla quale l'Italia non è stata invitata. "La Francia", ha dichiarato Meloni, "ha sbagliato a escludere l'Italia come pure gli altri Paesi dell'UE".
"L'interesse italiano è soprattutto quello di inserirsi nel gioco europeo", aggiunge Greco. "Non necessariamente accettando tutto quello che decidono Francia e Germania, facendo valere le proprie priorità, ma evitando questi contrasti". Meloni, che a lungo è stata "e rimane un leader riconosciuto di questo fronte sovranista, ha difficoltà a non dare riscontri a queste sollecitazioni che vengono anche da questi Paesi". Scontri dai quali l'Italia, d'altronde, è quasi sempre uscita perdente ed è anche per questo che finora la premier ha scelto la moderazione. I toni, sembra però avvertire, potrebbero cambiare.
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