Boris Johnson organizzava feste durante il lockdown
Mentre il Regno Unito si trovava in lockdown, nel giardino della residenza di Boris Johnson è stato organizzato un party per una trentina di persone, il 20 maggio 2020.
A confermarlo un messaggio di posta elettronica inviato dal segretario personale del premier, Martin Reynolds, a un centinaio di funzionari e collaboratori per invitarli a partecipare ad un aperitivo in giardino, che aveva lo scopo di alleggerire la tensione dopo “il duro lavoro” (cit.) dei mesi precedenti. Un rinfresco che ora rischia di costare le dimissioni a Johnson: non è la prima volta che il Primo ministro è sospettato di comportamenti non conformi alle misure restrittive da lui stesso imposte al Paese.
La notizia è emersa martedì e il premier ha finora accuratamente evitato ogni contatto pubblico, affidando ad un membro del suo esecutivo il compito di scusarsi pubblicamente, senza riserve. Una mossa però insufficiente per placare il coro di critiche e indignazione che lo ha investito, con l’opposizione che – presentando un’interrogazione parlamentare – lo ha invitato a dimettersi.
Se Scotland Yard ha fatto sapere di aver avviato i primi accertamenti, sul ricevimento dovrà fare chiarezza anche l’inchiesta indipendente, promossa qualche settimana fa dallo stesso Governo, sugli eventi organizzati nelle sedi istituzionali, durante i periodi di lockdown.
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