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Lo splendido borgo senza terra sotto i piedi

RSI-SWI

Arroccata su un cucuzzolo che sembra toccare il cielo, Civita di Bagnoregio sembra destinata a sprofondare ma l'Unesco la potrebbe salvare.

Questo contenuto è stato pubblicato il 21 maggio 2021 - 10:16
Simone Benazzo e Marco Carlone, Rsinews

Tra i calanchi della Tuscia viterbese si staglia un antico borgo medievale: Civita di BagnoregioLink esterno, ribattezzata “la città che muore” dallo scrittore Bonaventura Tecchi.

Secoli fa era molto più grande e una strada la collegava ai paesi limitrofi, ma a causa di frane, terremoti e fattori atmosferici il paesino si è visto via via mancare la terra da sotto i piedi.

La base di argilla e tufo su cui siede si sgretola di anno in anno. Oggi Civita si presenta come uno scoglio in un mare di calanchi sovrastato da un piccolo nucleo di case, dalla piazza e dalla chiesa. Solo una passerella, costruita negli anni ‘60, la collega alla civiltà. 

La vulnerabilità di Civita è stata anche la sua fortuna. Nel 2019 è stata visitata da più di un milione di turisti. È molto popolare in Giappone poiché si vocifera che il regista giapponese Hayao Miyazaki si sia ispirato a CivitaLink esterno per il film d’animazione "Il castello nel cielo".

Per cercare di salvare il borgo lo scorso gennaio la commissione italiana per l’UNESCO ha candidatoLink esterno Civita a Patrimonio dell’umanità.

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