Il Giappone commemora il 75esimo anniversario di Hiroshima
Il Giappone si è raccolto giovedì per ricordare il bombardamento che nel 1945 distrusse Hiroshima. Una commemorazione in forma ridotta a causa del coronavirus.
La cerimonia ufficiale ha riunito ad Hiroshima i sopravvissuti, dei discendenti delle vittime, il primo ministro nipponico Shinzo Abe e i rappresentanti di 80 nazioni. Il pubblico, invece, ha dovuto accontentarsi di seguire l’evento online.
Una lista coi nomi delle 324’129 vittime è stata esposta dentro il cenotafio, e comprenderà le persone decedute negli ultimi 12 mesi. Alle 8:15 esatte il rintocco della campana ha scandito l’inizio del minuto di silenzio; l’orario esatto di 75 anni fa in cui l’ordigno atomico venne sganciato dal bombardiere B29 statunitense ‘Enola Gay’, provocando 140’000 morti. Una seconda bomba venne lanciata su Nagasaki il 9 agosto, decretando di fatto la fine della Seconda guerra mondiale con la resa incondizionata del Giappone 6 giorni dopo.
Quest’anno la diffusione della pandemia ha complicato non poco l’organizzazione dell’evento, in particolare nella gestione della sicurezza sanitaria, con la presenza dei sopravvissuti al disastro, ‘gli hibakusha’, sempre più provati con un’età media superiore agli 83 anni.
Il servizio del TG:
L’esacerbarsi della pandemia ha inoltre impedito un avanzamento dei negoziati sul disarmo e le trattative per la revisione del Trattato di non proliferazione nucleare. Nel discorso iniziale di commemorazione della tragedia il sindaco di Hiroshima, Matsui Kazumi, ha sollecitato i paesi del mondo a unirsi contro le minacce che affliggono l’umanità, ripudiando ogni forma di nazionalismo estremo.
Pur essendo l’unico paese vittima di un attacco atomico, il Giappone – che dipende dagli Stati Uniti per la protezione dei suoi confini – non è tra i firmatari del Trattato di non proliferazione nucleare siglato nel luglio del 2017 da un totale di 122 paesi.
tvsvizzera.it/mar/ats con RSI (TG del 6.8.2020)
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