Berna scrive a Biden, "Non siamo un paradiso fiscale"
Il neo presidente USA ha annoverato la Svizzera tra i paesi che consentono alle società di eludere il fisco nel suo primo discorso al Congresso, suscitando la reazione de ministro delle finanze Ueli Maurer, che ha subito inviato una lettera a Washington.
Alla vigilia del centesimo giorno del suo mandato Joe Biden ha criticato davanti ai parlamentari delle due Camere 55 delle più grandi aziende in America che "non hanno pagato alcuna imposta federale sul reddito l'anno scorso mentre hanno fatto più di quaranta miliardi di dollari di profitti".
Molte società, ha continuato, "evadono le tasse attraverso paradisi fiscali, dalla Svizzera alle Bermuda, alle Isole Cayman, non è giusto".
Affermazioni che sono state accolte con sorpresa da Berna che nel decennio passato ha, tra le altre cose, abolito il segreto bancario (per i non residenti) e si è uniformata alle regole finanziarie internazionali vigenti che sono state concordate a livello di Ocse, tra le quali lo scambio automatico di informazioni bancarie.
"Sono rimasto piuttosto sorpreso poiché la Svizzera adempie integralmente a tutti i suoi obblighi internazionali, siamo molto trasparenti e questo è risaputo", ha detto il ministro delle finanze ai microfoni della Radiotelevisione svizzera SRFLink esterno.
"Abbiamo subito scritto all'amministrazione e tra poche settimane incontrerò di persona la segretaria al Tesoro Janet Yellen e chiarirò la situazione", ha fatto sapere il consigliere federale.
"Non credo - ha continuato - che la frase rispecchi la posizione dell'amministrazione. Penso che chi ha scritto il discorso di Biden non conosca bene i fatti. Ripeto, la Svizzera rispetta tutti i suoi obblighi di trasparenza, anzi a livello mondiale siamo uno dei paesi con gli standard più elevati. È ora che questo sia finalmente riconosciuto e accettato da tutti i paesi".
Da Washington il commento di Massimiliano Herber.
tvsvizzera/ats/spal con RSI (TG del 29.4.2021)
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