Il Dipartimento federale degli affari esteri invita al rispetto a Gaza del diritto umanitario internazionale.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
Il Governo svizzero, attraverso i servizi del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), ha espresso timore per l’offensiva pianificata da Israele a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.
Alla luce delle possibili conseguenze dell’operazione militare sulla popolazione confinata nella città palestinese, Berna chiede che venga rispettato il diritto umanitario internazionale in ogni circostanza.
La Svizzera è preoccupata dei pericoli per i civili in caso di estensione dei combattimenti, scrive su X il DFAE, che ricorda come a Rafah vi siano 1,3 milioni di rifugiati in fuga dalla guerra. La città al confine con l’Egitto è anche strategica per le forniture di aiuti che devono raggiungere il territorio palestinese martoriato dalla violenza.
Venerdì il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dato istruzione ai vertici delle forze armate di preparare un “piano di evacuazione della popolazione” a Rafah. Nelle ultime ore i bombardamenti effettuati dall’aviazione di tel Aviv hanno già causato la morte 28 persone.
Berna non è la sola capitale a essere inquieta in seguito all’annuncio di Netanyahu. Anche il Governo statunitense, storico alleato dello Stato ebraico, si è già espresso chiaramente contro la progettata azione militare a Rafah negli scorsi giorni, mentre il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha avvertito che metà della popolazione della Striscia è stipata in questa città e non ha un altro posto dove andare.
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