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Berna celebra i 175 anni della Costituzione svizzera

La Costituzione del 1848 in una teca nell aula del Consiglio Nazionale, sullo sfondo il presidente Alain Berset.
La Costituzione del 1848 in una teca nell'aula del Consiglio Nazionale, sullo sfondo il presidente Alain Berset. © Keystone / Alessandro Della Valle

Ricordato l’anniversario dell’atto costitutivo dello Stato federale che pose fine alla Confederazione di cantoni sovrani e gettò le basi della Svizzera moderna.  

Intervallati da momenti musicali, siparietti comici ed excursus storici, si sono tenuti stamane nell’aula del Consiglio nazionale (Camera bassa), a Camere riunite (Assemblea federale), i festeggiamenti per ricordare i 175 anni della Costituzione federale del 1848 che sancì la nascita dello Stato federale.

Una copia dell’atto fondatore della Svizzera moderna, nelle lingue nazionali, era visibile al centro della sala sotto una teca di cristallo. Per l’occasione, ha ricordato il presidente del Consiglio nazionale Martin Candinas (Centro), dopo che la sala ha intonato l’inno nazionale, il testo ha lasciato i sicuri depositi degli Archivi federali.

Gli interventi delle autorità elvetiche

La Costituzione federale del 1848, ha affermato il presidente della Camera bassa, è stata un compromesso che si è rivelato un “colpo di genio”: i 23 membri della commissione che ha redatto il progetto di Costituzione “hanno scritto l’inizio di una storia incredibile, quella della Svizzera moderna”.

+ La Costituzione stabilisce le basi su cui la democrazia può evolvere in pace

Per la presidente della Camera alta Brigitte Häberli-Koller (Centro), la Svizzera può essere orgogliosa del suo sistema. Tuttavia, “a nostro avviso, questa Costituzione era tutt’altro che perfetta”, ha aggiunto alludendo al fatto che per oltre 120 anni, il nuovo Stato è stato una “repubblica maschile”.

A quell’epoca, nel 1848, ha continuato, l’Europa era in fermento, la guerra infuriava, alcuni Paesi si stavano gradualmente allontanando dai diritti fondamentali e umani, la stampa e la diversità di opinione erano sotto pressione. Per tutti questi motivi “possiamo ritenerci fortunati di vivere in un Paese stabile e prospero”, sulla via tratteggiata da quel testo giuridico.

Da parte sua il presidente della Confederazione, Alain Berset, ha rammentato che la Costituzione del 1848 ha rappresentato una cesura storica, che ha ispirato molti rivoluzionari in un’Europa monarchica e reazionaria che aspiravano a una maggiore libertà. A suo avviso, la Costituzione del 1848 è frutto di un compromesso tra i vincitori e i perdenti della guerra civile del Sonderbund, l’unica via possibile, che ci ispira ancora, per costruire il futuro.

Il significato della Costituzione del 1848

Ma come si svolse questa vicenda che permise di creare la Svizzera moderna, che prima di allora era solo una confederazione di cantoni spesso riottosi e indipendenti?

Lo storico Claude Longchamp ha ricordato in diversi suoi interventi come la Costituzione federale di 175 anni fa sia stata un’autentica rivoluzione: l’unica ad avere successo nel 1848, anno passato alla storia come la primavera dei popoli che chiedevano maggiore libertà, in un’Europa ancora dominata dalla restaurazione sancita dal Congresso di Vienna, dopo l’avventura napoleonica. Nel cuore del vecchio continente, ha ricordato l’accademico, è nata una democrazia di stampo liberale circondata da monarchie.

+ La Costituzione svizzera, un compromesso tra democrazia e federalismo

Una Costituzione che ha posto le basi per le revisioni future, come quella del 1874 che ha introdotto i primi germi della democrazia diretta con l’introduzione del referendum facoltativo, una caratteristica che ha allontanato la Svizzera dal modello preso a prestito nel 1848 (ossia gli Stati Uniti).

Le principali tappe della sua adozione

All’indomani della guerra civile del Sonderbund tra cantoni cattolici e protestanti, una commissione della Dieta federale ha elaborato, tra febbraio e aprile del 1848, in tempo record una nuova Costituzione per la Svizzera. Questo testo fondamentale, adottato il 12 settembre dello stesso anno, ha rappresentato una base stabile per lo Stato nazionale, democratico e federalista.

Le istituzioni, aveva affermato la commissione di revisione presentando l’8 aprile 1848 il suo progetto di nuova Costituzione alla Dieta, hanno l’obiettivo di corrispondere alle idee e alle esigenze del tempo, utilizzando il passato per aprire una nuova strada per il futuro.

Il contesto storico

I principali impulsi sono giunti da eventi che si verificavano in Europa. All’inizio del 1848 le insurrezioni rivoluzionarie di Milano, Parigi, Berlino e Vienna sembravano dover spazzare via il sistema europeo delle potenze della Restaurazione.

Una vera e propria euforia si era impadronita della commissione, i cui membri si sono sentiti trasportati dalle idee dell’epoca. Inoltre, la “primavera dei popoli” europei liberava i politici dai tentativi di pressione e dalle minacce di intervento delle grandi potenze.

Il rapporto della commissione sottolinea d’altra parte che la Svizzera non era in alcun modo ostacolata dall’esterno nel libero esercizio dei suoi diritti.

La legge dei vincitori

Tutti i membri della commissione della Dieta, rappresentanti di tutti i cantoni riunitisi nell’attuale ristorante bernese Zum Ausseren Stand in 31 incontri, appartenevano al campo liberale radicale: lo schieramento cattolico-conservatore, che si era opposto ai progetti di unione nazionale, era stato sconfitto con le armi nel novembre 1847 al termine della guerra civile.

Le discussioni si erano tenute a porte chiuse: nulla era filtrato all’esterno, ma molti elementi esterni erano penetrati all’interno della commissione. Dopo aspri dibattiti, i membri della commissione si sono accordati per trasformare la Confederazione di cantoni sovrani in uno Stato federale, optando per un sistema bicamerale, secondo il modello americano. La legislazione federale doveva prevalere sul diritto dei cantoni, ma questi ultimi mantenevano un’ampia autonomia in numerosi ambiti.

Anche se ispirata alla Costituzione americana, quella svizzera dovette risolvere la questione del Governo (Consiglio federale). Si preferì un esecutivo fondato sulla collegialità e votato dall’Assemblea federale a uno votato dal popolo.

Tuttavia i liberali che detenevano il potere, avevano deciso che tutti i consiglieri federali dovevano dimettersi al termine della legislatura e che dovevano candidarsi per un seggio in Consiglio nazionale.

Tale procedura di elezione del governo, che non aveva una base costituzionale, venne impiegata fino agli anni Novanta del XIX secolo. In seguito, “l’elezione di complimento” venne abrogata poiché non rispettava la separazione dei poteri.

I limiti del testo del 1848

La democrazia nata nel 1848 non era perfetta. Dal punto di vista odierno mancava ovviamente il suffragio femminile. Non si erano nemmeno definite regole valide a livello nazionale per le votazioni federali che vennero elaborate solo con la Costituzione del 1874. Inoltre non era ancora stato creato un Tribunale federale permanente e anche il diritto penale era di competenza del Governo.

Vi era poi un problema confessionale. Infatti, quando si fondò lo Stato federale si pensò ai cittadini svizzeri cristiani, ma non a quelli di religione ebraica. Il cambiamento della Costituzione non era previsto e perciò fu necessaria una revisione parziale di nove articoli che dovette superare lo scoglio del voto popolare. La libertà di domicilio degli ebrei venne infine accettata alle urne (i pieni diritti politici vennero concessi loro solo nel 1874).

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