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Banche svizzere al riparo dalla crisi ucraina

È relativamente poco esposto il settore bancario elvetico con la Russia.
È relativamente poco esposto il settore bancario elvetico con la Russia. © Keystone / Gaetan Bally

Alcuni istituti finanziari sono più esposti a causa del conflitto armato in Ucraina ma attualmente non sussiste un rischio generalizzato per il sistema bancario svizzero. Sono le rassicurazioni giunte martedì dall'autorità di vigilanza elvetica sui mercati finanziari (Finma).  

Tra le attività che presentano rischi per gli istituti elvetici, ha sottolineato nella conferenza stampaCollegamento esterno annuale a Zurigo il direttore della Finma Urban Angehrn, figurano i prestiti ai debitori russi, gli investimenti diretti in titoli russi, i crediti lombard e le attività con derivati, ma potrebbero generare perdite, a causa delle sanzioni, anche i finanziamenti del commercio con Mosca.

Attività ridotta in Russia

A questo occorre aggiungere i rischi operativi, compreso il pericolo di attacchi informatici, aumentati negli ultimi mesi contro le aziende svizzere in tutti i settori.

Ma nell’insieme, osserva il responsabile dell’organo federale, l’attività delle banche svizzere in relazione alla Russia “è piuttosto ridotta rispetto a quella relativa ad altri mercati” e comunque il settore sta affrontando la questione delle sanzioni internazionali “molto seriamente”.

Rischi reale di bolla immobiliare

Qualche rischio viene paventato semmai dal settore immobiliare e ipotecario interno in continua crescita, nonostante le crisi, dal quale giungono “chiari segnali di surriscaldamento”.

Negli ultimi 20 anni i prezzi degli immobili sono infatti cresciuti più velocemente dei prezzi al consumo, dei salari e del prodotto interno lordo e questa tendenza, ha sostenuto Urban Angehrn, “è diventata più pronunciata dall’inizio della pandemia di coronavirus”.

L’anno scorso la Finma ha svolto 650 accertamenti (2020: 628) e 20 procedimenti di enforcementCollegamento esterno (2020: 33) per l’applicazione del diritto dei mercati finanziari. Si è inoltre occupata di casi complessi afferenti alla lotta contro il riciclaggio di denaro nonché della rimozione di lacune constatate nella corporate governance e nella gestione dei rischi presso gli assoggettati. Dal consuntivo annuale della FINMA relativo all’esercizio 2021 emerge che le spese di esercizio si sono mantenute a un livello costante rispetto all’anno precedente, attestandosi a 126 milioni di franchi (invariate rispetto al 2020). Nel 2021 il numero di posti di lavoro a tempo pieno è ammontato in media a 519, registrando un lieve aumento rispetto all’anno precedente (501).

Da parte sua la presidente del cda Marlene Amstad ritiene che “la stabilità delle istituzioni finanziarie svizzere è buona” e la piazza finanziaria elvetica “poggia su basi solide e stabili.

Eventi come la guerra in Ucraina e la pandemia, ma anche casi come come Greensill e Archegos, ha aggiunto la presidente, dimostrano l’importanza di una solida capitalizzazione e di sufficienti riserve di liquidità per le banche.

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