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Aziende agricole: passo o chiudo

capra bianca in una stalla
Le piccole realtà faticano a sopravvivere. Keystone/gaetan Bally

In Svizzera 500 aziende agricole cessano l'attività ogni anno. A sopravvivere sono imprese sempre più grandi, a scapito delle piccole realtà.

Secondo gli ultimi datiCollegamento esterno pubblicati dall’Ufficio federale di statistica, nel 2022 in Svizzera erano in attività 48’344 aziende agricole, ossia l’1,1% in meno rispetto all’anno precedente. Ogni anno nella Confederazione il loro numero continua a ridursi a un simile ritmo. Scompaiono le piccole imprese e la sopravvivenza è assicurata solo a quelle sempre più grandi.

La trasmissione Falò della Radiotelevisione della Svizzera italiana RSI ha fatto il punto della situazione nel canton Ticino, dove negli ultimi 20 anni hanno chiuso i battenti 450 di queste realtà (ossia una diminuzione del 30%) e oggi se ne contano poco più di 1’000.

Un fenomeno che è spesso legato alla difficoltà dei proprietari di trovare un successore in famiglia. Il problema centrale all’origine di questa erosione è legato all’invecchiamento del proprietario: quando un contadino raggiunge l’età della pensione, l’azienda perde infatti il diritto ai pagamenti diretti e senza questi contributi elargiti dalla confederazione è impossibile tirare avanti.

Uno spettro quello della chiusura che sta aleggiando sull’ azienda Capra Contenta a Cavigliano in Val Onsernone, aperta 20 anni fa da Christiane Kostka e dal suo compagno Adriano. Lui è già in pensione, lei ha 62 anni: “Penso fra tre anni di smettere”, ha raccontato a Falò. “spero tanto che arrivi qualcuno giovane che abbia voglia, che abbia la stessa passione e che abbia il coraggio d’iniziare e di riprendere l’attività”.

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Dal self-service per la vendita diretta di carne e formaggio, al piccolo caseificio, Capra Contenta è una realtà ben radicata nel territorio e la sua scomparsa costituirebbe una perdita per l’intera regione in un contesto dove molte aziende hanno già chiuso i battenti. Perdita economica, ma anche di pascoli: con il rischio concreto di vedere avanzare il bosco sui monti di Riei sopra Verscio dove il gregge composto da 60 capre trascorre 8 mesi all’anno.

Sopravvivono solo i più grandi

Per cercare un successore Christiane si è rivolta all’associazione “Piccoli contadini”, uno sportello con sede a Berna che mette in contatto chi intende cedere un’azienda con chi vuole riprenderla. “Oggi – afferma la responsabile Mirjam Bühler – abbiamo 150 acquirenti potenziali, a fronte di 35 aziende che desiderano vendere”.  Dati che lascerebbero ben sperare, ma non è così. “A livello svizzero – continua Bühler chiudono 500 aziende all’anno, più di una chiusura al giorno, parallelamente le aziende che restano assorbono i terreni e diventano sempre più grandi”.

Oggi la taglia medie delle aziende a livello nazionale è infatti di 20 ettari, quasi il doppio rispetto al 1980. Insomma, sono soprattutto le realtà piccole a rischiare la chiusura. Un fenomeno inevitabile? Per fortuna ci sono delle eccezioni, anche in Ticino.

A Catto in Leventina Filippo Butti, 28 anni, è riuscito lo scorso anno a rilevare l’inventario di una fattoria che rischiava la chiusura per mancanza di eredi: 30 ettari di terreno, 16 mucche da latte allevate con passione, un contratto d’affitto di sei anni prima di procedere all’acquisto vero e proprio della stalla. Per portare a termine il suo progetto, questo giovane – che non è di estrazione contadina – si è appoggiato al servizio consulenza agricola del Cantone, facendo capo a dei fondi pubblici.

“Dal Cantone – ricorda Butti ai microfoni della RSI – ho ricevuto 70’000 franchi a fondo perso, che comunque per cominciare sono una bella fetta. Quei 70’000 franchi sono stati comunque importanti perché l’inventario era sui 200’000 franchi e dopo ho ricevuto una fetta dalla Confederazione. Quella tuttavia è da restituire. Però chiaramente fan sempre comodo all’inizio.”

Una storia a lieto fine che resta comunque un’eccezione in un contesto d’incertezza per le aziende agricole soprattutto di piccole dimensioni, in Ticino e in Svizzera.

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