La televisione svizzera per l’Italia

Il cinema piange la scomparsa di Michel Piccoli

Primo piano dell attore ospite del Festival di Locarno nel 2007
Monumento del cinema francese ed europeo, Michel Piccoli è stato protagonista di film passati alla storia. Keystone / Martial Trezzini

È morto all'età di 94 anni il grande attore francese Michel Piccoli. Nella sua vita ha lavorato con i più grandi registi internazionali, da Luis Bunuel fino a Claude Sautet, Marco Ferreri e Nanni Moretti.

“Michel Piccoli si è spento il 12 maggio tra le braccia della moglie Ludivine e dei suoi giovani figli Inord e Missia, in seguito ad un incidente cerebrale”, si legge in una nota della famiglia trasmessa all’agenzia France Presse da Gilles Jacob, amico dell’attore nonché ex presidente del Festival di Cannes.

Monumento del cinema francese ed europeo, Michel Piccoli è stato protagonista di film passati alla storia, come il Disprezzo di Jean-Luc Godard, la Grande Abbuffata di Marco Ferreri, L’Amante di Claude Sautet o più recentemente Habemus Papam di Nanni Moretti.

Grandi registi

Alto, bruno, sopracciglia cespugliose e una voce che tuona o strega, questo personaggio complesso ha recitato sotto grandi registi: Renoir, Resnais, Demy, Melville, Buñuel, Godard, Varda e Hitchcock. Nonostante ciò Michel Piccoli non ha mai smesso di frequentare giovani autori prima di lanciarsi sui stesso nella regia a 70 anni.

“Non mi dispiace (…) fare cose non commerciali e pericolose”, ha confessato alla rivista Les Cahiers du cinéma. “Preferisco i prototipi alle serie”.

“Prototipo” per eccellenza, “Le Mépris” di Jean-Luc Godard (1963) con Brigitte Bardot, lo ha rivelato al grande pubblico. In questa cronaca del disincanto, interpreta uno sceneggiatore, cappello avvitato sulla testa “per fare come Dean Martin”.

Ha poi realizzato più di 150 film, interpretando anche il ruolo di un papa malinconico che sogna di confondersi nell’anonimato delle strade di Roma, in “Habemus Papam” di Nanni Moretti (2011).

Il ricordo nel servizio del Telegiornale:

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Il rifiuto della borghesia

Nato a Parigi il 27 dicembre 1925, dirà dei suoi genitori, “musicisti senza passione”, che “servirono da controfigura”. Questa famiglia, da lui descritta come “egoista e razzista”, ha probabilmente avuto un ruolo importante nel suo rifiuto della borghesia.

Prende lezioni di recitazione, inizia a lavorare nel cinema e allo stesso tempo sul palcoscenico. Nel 1945, alla Liberazione, aveva 20 anni. A Saint-Germain-des-Prés, incontra Jean-Paul Sartre, Boris Vian e Juliette Gréco, che sposerà nel 1966.

Filmografia

Notato per la prima volta al cinema con “Le Doulos” (1962) di Jean-Pierre Melville, diventa famoso l’anno successivo con “Le Mépris” dello svizzero Jean-Luc Godard. Ha fatto poi a lungo la spola tra la Francia e l’Italia. Nelle sue interpretazioni ha avuto la fortuna di recitare accanto ad alcune tra le più belle attrici del tempo: Brigitte Bardot, Catherine Deneuve, Romy Schneider e Emmanuelle Béart.

Piccoli fu uno degli attori preferiti dapprima di Buñuel (“Le journal d’une femme de chambre”, “Belle de jour”, “Le charme discret de la bourgeoisie”), in cui interpretava personaggi tormentati, e poi di Claude Sautet negli anni ’70 (“Les choses de la vie”, “Max et les ferrailleurs”, “Vincent, François, Paul… et les autres”).

“Anti-divo”

Dimenticando la sua immagine di seduttore, Piccoli si è lanciato in ruoli diversi, tra cui quello di omosessuale suicida in “La Grande Bouffe” (1973) di Marco Ferreri, che ha fatto scandalo sulla Croisette con le sue scene orgiastiche e scatenate.

Nel 1990, ha interpretato un bizzarro personaggio in “Milou en mai” di Louis Malle, prima di diventare il pittore senza compromessi de “La Belle Noiseuse” di Rivette (1991), accanto a una splendida e giovane Emmanuelle Béart. Il film gli è valso la quarta nomination al César, ma non ha mai vinto una statuetta.

Il suo passaggio al Festival di Locarno nel 2007 per i sessant’anni della rassegna cinematografica:

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