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Alla sbarra a Bruxelles l'unico presunto terrorista sopravvissuto

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Si è aperto lunedì nella capitale belga il processo a carico di Salah Abdeslam, l'ultimo presunto membro del gruppo jihadista autore delle stragi di Parigi il 13 novembre 2015.

Questo contenuto è stato pubblicato il 05 febbraio 2018
tvsvizzera.it/mar con RSI (TG del 5.2.2018)

"Desidero non rispondere a nessuna domanda", ha dichiarato Salah Abdeslam, 28 anni, alla giudice durante le prime fasi dell'udienza. La procura ha in seguito chiesto Ii massimo della pena, cioè 20 anni di reclusione, con la privazione di diritti civili e politici.

Salah Abdeslam ha rifiutato di lasciarsi riprendere dalle telecamere lunedì. Keystone

"Mi è stato chiesto di venire, sono venuto", ha detto l'imputato, "c'è un processo e ne sono l'attore, mi si accusa, sono qui, mantengo il silenzio e il mio silenzio non fa di me né un colpevole né un criminale"; per questo "ci sono prove tangibili e scientifiche nel dossier e voglio che mi si giudichi su questo", in quanto "i musulmani sono giudicati senza pietà, non c'è presunzione d'innocenza" per loro.

Il processo apertosi lunedì a Bruxelles non concerne direttamente gli attentati di Parigi, bensì una sparatoria avvenuta il 15 marzo 2016 a Bruxelles, durante la quale erano rimasti feriti tre poliziotti e un jihadista algerino – Mohamed Belkaïd – era morto cercando di coprire la fuga di Salah Abdeslam e di un suo complice, Sofiane Ayari, un tunisino di 24 anni, pure alla sbarra a Bruxelles.

Tre giorni dopo, Abdeslam e Ayari erano stati arrestati a Molenbeek, il quartiere della capitale belga dove sono cresciuti. Il 22 marzo, tre kamikaze si erano poi fatti esplodere nell'aeroporto e nella metropolitana di Bruxelles, causando la morte di 32 persone.

Il processo di Bruxelles è il preambolo di quello che avrà luogo in Francia, a data ancora da stabilire, per gli attentati del 13 novembre 2015. Salah Abdeslam, estradato in Francia dopo l'arresto, è infatti accusato di essere l'ultimo membro ancora in vita del gruppo terrorista che aprì il fuoco nel teatro Bataclan e in altri luoghi di Parigi, uccidendo 130 persone e ferendone altre 400. Quella sera la cintura esplosiva che portava addosso non si sarebbe innescata per ragioni ancora poco chiare.

Dopo gli attentati, l'uomo si era dato alla fuga, riuscendo a sfuggire alle forze dell'ordine per quattro mesi. 

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