Assolto lo svizzero che è andato a combattere contro l’ISIS
Corte militare ha assolto venerdì un giovane accusato di essersi unito a un gruppo armato curdo in Siria per combattere lo Stato Islamico.
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RTS/jc/spal
L’imputato era accusato di aver prestato “servizio militare all’estero”, per aver partecipato ad azioni contro l’ISIS che alla fine del 2015 aveva conquistato ampie zone della Siria e dell’Iraq, imponendo un regime repressivo fondato sulla Sharia.
Il tribunale militare di Sion, nel Canton Vallese, ha accertato che egli si è recato nella regione autonoma curda (Rojava) per circa sei mesi tra il 2015 e il 2016. Ha inoltre evidenziato la sua simpatia per la causa curda e i suoi ideali internazionalisti.
Tuttavia, il tribunale ha ritenuto insufficienti le prove del suo coinvolgimento nella lotta armata contro il gruppo militante dello Stato Islamico. Le spese del procedimento e gli onorari degli avvocati sono a carico del governo federale.
Secondo il diritto penale militare svizzero, il servizio all’estero – come l’essere un mercenario – può essere punito con una pena detentiva fino a tre anni o una multa.
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