Assicurazioni sanitarie, salirà il contributo dei Cantoni
Le Camere federali hanno deciso un incremento delle sovvenzioni cantonali sui premi di cassa malati a carico dei e delle cittadine.
Questo contenuto è stato pubblicato al
3 minuti
tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
I Cantoni, secondo quanto ha stabilito la Camera bassa dopo analogo pronunciamento del Consiglio degli Stati, devono innalzare i sussidi destinati alla riduzione individuale dei premi dell’assicurazione sanitaria obbligatoria. Il disegno di legge costituisce il testo alternativo (controprogetto) a quello dell’iniziativa lanciata dal PS su cui dovrà esprimersi alle urne l’elettorato e che propone un tetto massimo (10% del reddito disponibile) ai premi di cassa malati.
Concretamente, i Cantoni dovranno destinare a questo scopo una quota minima compresa tra il 3,5 e il 7,5% dei costi cantonali dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie. Il Governo federale aveva inizialmente previsto che pagassero un minimo tra il 5 e il 7,5% ma su questo aspetto il plenum si è allineato all’altra Camera con 104 voti a 86 e 2 astensioni.
Il contributo minimo dei Cantoni sarà quindi legato all’andamento dei costi, in modo analogo a quanto avviene su scala federale (che resterà invariato al 7,5%). Il compromesso raggiunto comporta costi aggiuntivi annuali di circa 356 milioni di franchi per i Cantoni.
Originariamente, il Consiglio nazionale aveva chiesto complessivamente più di due miliardi di franchi per ulteriori riduzioni dei premi assicurativi, di cui 800 milioni in più a carico dei Cantoni.
La maggioranza di centro-destra ha definito la proposta votata dalle Camere un “grande passo”, mentre la sinistra e i Verdi Liberali hanno parlato di “soluzione insufficiente” e hanno sostenuto che per anni alcuni Cantoni hanno utilizzato troppo poco il loro margine di manovra per attutire l’aumento dei premi.
Una famiglia di quattro persone pagherà probabilmente oltre 1’000 franchi in più per i premi l’anno prossimo, ha calcolato la socialista Mattea Meyer, parlando di “un brutto scherzo”. Per Manuela Weichelt (Verdi) è inaccettabile fare un altro compromesso a spese dei redditi più bassi mentre secondo Melanie Mettler (Verdi liberali), la proposta degli Stati non affronta alla radice il problema.
Christian Lohr (Centro) ha definito “irritante” il fatto che alcuni Cantoni abbiano abbassato i sussidi per la riduzione dei premi ma non è però accettabile delegare l’intera responsabilità finanziaria ai Cantoni. Vista anche la difficile situazione delle finanze pubbliche, il compromesso degli Stati è per lui “l’unica strada percorribile” e “una soluzione equilibrata”.
È stata proprio la posizione dell’Alleanza del Centro, che ha votato come UDC (destra) e PLR (centro-destra), a far prevalere la soluzione degli Stati. In base a questa, i Cantoni continueranno ad avere la competenza di calcolare l’esatto ammontare della riduzione dei premi (la maggioranza della commissione preparatoria riteneva che questa competenza spettasse al Consiglio federale). Alla fine, però, anche su questo punto ha prevalso la maggioranza moderata.
Secondo uno studio dell’Unione sindacale svizzera recentemente pubblicato sulle testate di Tamedia, lo scorso anno la maggior parte dei Cantoni non ha esaurito il proprio budget per la riduzione dei premi: 21 di loro avrebbero potuto mettere a disposizione degli assicurati più fondi nel 2022.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Le basi legali attuali non permettono alla Confederazione di versare alle regioni colpite dalle inondazioni della scorsa estate più di quanto promesso finora. Lo ha affermato il Consiglio federale durante l'Ora delle domande.
Lo svizzero Lauber eletto presidente del Consiglio per diritti umani dell’ONU
Questo contenuto è stato pubblicato al
Per la prima volta uno svizzero presiederà il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra. Resterà in carica per tutto il 2025.
Friburgo, la statua di San Nicola ha perso il suo bastone ricurvo
Questo contenuto è stato pubblicato al
La statua di San Nicola che adorna il portale principale della Cattedrale di Friburgo ha perso il suo inseparabile bastone con la testa ricurva. Quest'ultimo è stato probabilmente rubato, secondo le autorità cantonali friburghesi.
Interrotto il processo contro l’avvocato dello scandalo “cum-ex”
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Tribunale cantonale zurighese ha interrotto il processo contro l'avvocato tedesco Eckart Seith, che in Germania è considerato un'informatore. Le accuse sono di spionaggio economico e infrazioni della legge sulle banche.
Questo contenuto è stato pubblicato al
In Svizzera il 9,3% della popolazione ha traslocato nel 2023: si tratta di una quota in leggero calo rispetto al 2022 (9,5%), ma la più bassa rilevata da oltre un decennio, ha comunicato oggi l'Ufficio federale di statistica (UST).
“La ferrovia italiana è migliore di quella svizzera”
Questo contenuto è stato pubblicato al
A sostenerlo è la ONG Transport and Environement (T&E) la cui classifica, oltre a criteri come l'affidabilità, considera i prezzi dei biglietti.
La Svizzera lancia un appello per il rispetto del diritto umanitario in Siria
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad, la Svizzera ha invitato tutte le parti coinvolte nella guerra civile in Siria a rispettare il diritto internazionale umanitario. I civili devono essere protetti.
Berset, “La democrazia sta facendo passi indietro in vari Paesi”
Questo contenuto è stato pubblicato al
La democrazia sta facendo passi indietro in varie nazioni e va quindi rafforzata: ne è convinto l'ex consigliere federale Alain Berset, dallo scorso settembre segretario generale del Consiglio d'Europa.
Il comitato della Convenzione di Berna indaga sugli abbattimenti di lupi in Svizzera
Questo contenuto è stato pubblicato al
Gli abbattimenti preventivi dei lupi in Svizzera, anche di interi branchi, potrebbero non essere conformi alla Convenzione di Berna.
Verso regole più rigide per microplastiche e prodotti PFAS
Questo contenuto è stato pubblicato al
In Svizzera servono regole più rigide per tutelare salute e ambiente dalle microplastiche e dalle sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS). Lo ha stabilito venerdì il Consiglio federale che ha avviato una procedura di consultazione - che si concluderà il 21 marzo 2025 - per modificare le relative ordinanze.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Contenuto esterno
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.