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Anche Rösti corre per la poltrona di Maurer

Albert Roesti
Keystone / Peter Schneider

Il consigliere nazionale bernese ed ex presidente dell'UDC, ha ufficialmente annunciato la sua candidatura al Consiglio federale. 

Dopo il consigliere agli Stati bernese Werner Salzmann, anche il collega di partito Albert Rösti, già presidente dell’UDC (destra sovranista), ha annunciato oggi la sua candidatura alla successione del “ministro” delle finanze Ueli Maurer. Quest’ultimo lascerà il mandato a fine anno.

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La candidatura di Rösti non è una sorpresa: il suo nome era stato fatto subito dopo le dimissioni di Maurer assieme a quello di Salzmann. Una candidatura di “peso” quella del consigliere nazionale bernese, considerato ormai il favorito dopo la rinuncia di possibili “candidati forti” zurighesi, come la consigliera di Stato Natalie Rickli e il consigliere nazionale di Zurigo Gregor Rutz. Ai “no” di questi ultimi va aggiunto anche quello di Magdalena Martullo-Blocher, che sebbene sia eletta in Consiglio nazionale per i Grigioni, sul suo sito internet afferma di essere domiciliata a Meilen (ZH) e Lenzerheide (GR).

Molti vedono di buon occhio la candidatura di Rösti, specie negli altri partiti, perché considerato un politico più propenso ai compromessi rispetto a Salzmann. Quest’ultimo, stando agli osservatori, sembrerebbe più vicino all’ala zurighese del partito, fortemente influenzata dall’ex consigliere federale Christoph Blocher.

Dieci giorni per riflettere

Tuttavia, prima di rompere gli indugi, ci sono voluti dieci giorni dall’annuncio delle dimissioni di Maurer, affinché il consigliere nazionale desse la propria disponibilità alla sezione di Thun e dell’Oberland bernese che oggi ha voluto essere presente accanto a una persona che, come affermato con una certa enfasi, proviene da una famiglia modesta, di contadini, ma che dispone anche di una solida formazione scientifica e vasta esperienza professionale, nonché politica, che ne fa il candidato ideale per succedere a Ueli Maurer, in particolare perché capace di parlare a tutti i ceti sociali.

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Dieci giorni, ha dichiarato Rösti, durante i quali si è sincerato di avere il sostegno del partito e, in particolare, della sua famiglia, ossia moglie e i due figli ormai adulti. Al termine di lunghe riflessioni, Rösti ha accettato l’invito della sua sezione, seppur consapevole delle difficoltà del compito che lo attende, qualora dovesse essere eletto. Una mansione, quella di consigliere federale, che incute senz’altro un certo timore reverenziale, alla quale insomma non si può non guardare con un certo rispetto.

Albert Rösti, di cui si riconosce anche la capacità di trovare compromessi per la ricerca di soluzioni magari non spettacolari ma perlomeno concrete, ha dichiarato di voler portare in Consiglio federale le sue posizioni politiche: una Svizzera libera e indipendente, con assicurazioni sociali stabili, armata e neutrale, con bilanci equilibrati e livelli di tassazione sopportabili.

Tutto ciò per preservare, se non aumentare, la prosperità del Paese, altro leitmotiv dell’incontro coi media, in un frangente storico dove non mancano, secondo il deputato bernese, le sfide dovute non solo alle conseguenze del coronavirus, ma soprattutto alla guerra in Ucraina, con un’inflazione che ha rialzato la testa e il pericolo di una recessione dietro l’angolo. È quindi fondamentale per Rösti assicurare l’approvvigionamento di energia, trovando soluzioni stabili e sicure e, per quanto attiene all’Europa, chiarire al più presto le relazioni con Bruxelles.

I candidati bernesi

Salzmann, 59 anni, aveva annunciato la sua candidatura la settimana scorsa sul portale Nau.ch, confermandola in seguito a Keystone-ATS. il “senatore” bernese è stato il primo candidato democentrista ad annunciarsi per il seggio di Maurer. Il consigliere agli Stati ha detto di aver studiato il profilo dei requisiti stilati dall’UDC ed è giunto alla conclusione che li soddisfa. Tuttavia spetta alla commissione “cerca” decidere.

Salzmann, domiciliato a Mülchi nel Mittelland bernese, è “senatore” dal 2019. In precedenza, dal 2015 al 2019, è stato consigliere nazionale. In seno alla Camera dei cantoni, il colonnello di milizia presiede la Commissione della politica di sicurezza ed è vicepresidente della Commissione della gestione. A livello professionale, dopo aver conseguito un diploma di ingegnere agronomo, Salzmann lavora quale capo esperto fiscale nell’amministrazione bernese. È sposato e padre di quattro figli. Dal 2012 al 2021 ha presieduto pure l’UDC del canton Berna.

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Dal canto suo Albert Rösti, 55 anni (è nato il 7 agosto 1967), è stato presidente dell’UDC dal 2016 al 2020. Eletto alla Camera del popolo nel 2011, siede nelle commissioni della sicurezza sociale e dell’ambiente ed energia.

Ingegnere agronomo e titolare di un dottorato – nonché di un master in Business administration (Università di Berna e Rochester, New York) – Rösti dirige, dopo averla fondata, una società di consulenza nel settore della politica e dell’economia. È stato anche segretario generale del Dipartimento dell’economia del Canton Berna e presidente di vari organismi legati all’agricoltura. Originario di Frutigen, è cresciuto a Kandersteg, indica la sua pagina web.

Nessuno zurighese?

Con la candidatura odierna di Rösti, in caso di elezione di uno dei due parlamentari bernesi, per la seconda volta dal 1848 il canton Zurigo potrebbe non avere alcun rappresentante in Consiglio federale.

In compenso, il canton Berna con l’eventuale elezione di Salzmann o di Rösti avrebbe un secondo seggio in Consiglio federale accanto a quello di Simonetta Sommaruga (PS). La clausola cantonale, secondo la quale non si possono avere due candidati dello stesso cantone, è stata abolita nel 1999. La Costituzione federale impone comunque al Parlamento di tener conto dell’equa rappresentanza delle varie regioni e delle comunità linguistiche del Paese in occasione di un’elezione. Quella per il successore di Maurer si terrà il 7 dicembre.

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