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Alain Berset promuove la causa femminile al Consiglio di sicurezza dell’ONU

profilo di donna controluce
Quella femminile è una prospettiva importante nei negoziati di pace e per la sicurezza mondiale. Keystone / Yahya Arhab

Il Presidente della Confederazione Alain Berset si è rivolto per la prima volta al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di New York, di cui la Svizzera fa parte dall'inizio dell'anno e ha parlato della situazione delle donne nel mondo.

Alla vigilia della Giornata internazionale della donna, durante la riunione del Consiglio di sicurezza dell’ONU a New York è stata espressa preoccupazione per l’aumento della violenza contro le donne in numerose guerre e regioni di crisi in tutto il mondo e per il fatto che la prospettiva femminile venga trascurata nei negoziati di pace.

L’obiettivo del presidente elvetico Alain Berset alla riunione del Consiglio di sicurezza dell’ONU a New York è quello di rafforzare la prospettiva di genere nelle questioni di sicurezza internazionale. Il perché di questa urgenza è davanti agli occhi di tutti: “Lo vediamo ovunque ci siano conflitti o situazioni difficili. Le donne sono sempre le prime a sentire gli effetti negativi delle situazioni di instabilità”.

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Questo nonostante il fatto che le Nazioni Unite abbiano approvato una risoluzione che vuole proteggere le donne nei conflitti e dare loro maggiore voce già 23 anni fa. Un fatto importante, secondo Berset, “perché la sicurezza non è intesa solo in termini militari”. Al Consiglio di sicurezza, presieduto per la prima volta dalla Svizzera, l’ONU invita a ricordare più spesso questa risoluzione.

Risoluzione che non ha impedito le violenze sessuali dei militari russi ai danni delle donne ucraine, che è stata ignorata dai talebani che in Afghanistan, dopo essere risaliti al potere, hanno limitato i diritti delle donne e che nello Yemen in guerra civile non ha potuto evitare a donne e bambini di soffrire per la scarsa assistenza sanitaria.

La Svizzera dal canto suo sta cercando di rafforzare i movimenti delle donne attiviste, appellandosi anche alle grandi potenze del Consiglio di Sicurezza: “Alle parole pronunciate in questa sala devono ora seguire i fatti: sono necessari mezzi finanziari, umani e volontà politica.  La Svizzera si impegna affinché il Consiglio di Sicurezza cerchi di attuare l’agenda comune in modo più completo”.

Con la sua presenza nel Consiglio, la Confederazione vuole lasciare un segno. Secondo Berset, la promozione delle prospettive femminili e dei diritti delle donne secondo la risoluzione del 2000 si inseriscono nella tradizione umanitaria e di costruzione della pace.

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