Al San Gottardo c’è un bunker da spostare
Non vi è solo la geologia a rendere difficili in alcuni punti i lavori di costruzione della seconda canna della galleria, ma vi sono anche installazioni militari, rivela venerdì il Tages-Anzeiger.
Che la regione del massiccio del San Gottardo sia bucata come un groviera (o meglio come un Emmentaler, ma questa è un’altra storia) è risaputo. Dalla fine del XIX secolo, l’area è stata uno dei centri nevralgici della strategia difensiva svizzera e piccole e grandi infrastrutture militari sono sorte come funghi.
Uno (o più, ma è un segreto) di questi bunker ostacolano però i lavori di scavo della seconda galleria autostradale del San Gottardo. Questa seconda canna viene costruita parallelamente a quella esistente, a una distanza di circa 70 metri. Il cantiere è stato ufficialmente inaugurato nella scorsa primavera e il nuovo tunnel dovrebbe essere aperto nel 2029.
Prima, gli addetti e le addette ai lavori dovranno superare non solo diversi ostacoli geologici, ad esempio un tratto di roccia lungo circa 270 metri distante circa 4,1 km dal portale di Göschenen, ma eseguire anche degli adattamenti a infrastrutture militari che si trovano sul tracciato, stando a quanto riporta venerdì il Tages-Anzeiger.
Segreto militare
Interpellato dal giornale, l’Ufficio federale delle strade, responsabile del cantiere, ha confermato questi lavori, ma non ha voluto fornire ulteriori informazioni.
Neppure l’Ufficio federale dell’armamento (Armasuisse) vuole dire di più né su quali siano le infrastrutture da modificare, né sui costi delle spese aggiuntive.
Questi impianti sensibili sono coperti dal segreto, secondo la Legge federale concernente la protezione delle opere militari del 1950.
Nel canton Uri, tuttavia, è generalmente nota l’esistenza di una imponente struttura di comando e controllo nel massiccio del Gottardo, rileva il Tages-Anzeiger.
Se diversi bunker sono tuttora segreti, molti altri sono invece stati declassificati. Uno dei più conosciuti si trova sul passo del San Gottardo ed è stato trasformato in museo. Lo avevamo visitato qualche anno fa:
Altri ancora sono stati acquistati da privati, per farne degli stand di tiro, per coltivare funghi o addirittura per adibirli ad albergo.
Dietro a questo edificio che a un occhio poco attento potrebbe sembrare un normale fabbricato agricolo, si nasconde invece una fortificazione ultimata nel 1942 che poteva ospitare una cinquantina di persone. Visita in immagini al forte Foppa Grande:
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