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Aiuti ai media, “polpetta avvelenata” ai danni delle piccole testate

Contestati gli aiuti alle redazioni elvetiche ma in febbraio si pronuncerà il popolo
Contestati gli aiuti alle redazioni elvetiche ma in febbraio si pronuncerà il popolo. © Keystone / Christian Beutler

I contrari al pacchetto di aiuti ai media approvato in giugno dalle Camere federali, ritenuto una minaccia all'indipendenza dell'informazione e un duro colpo alla credibilità del settore, hanno lanciato oggi a Berna la campagna referendaria in vista del voto popolare del 13 febbraio.

Il grosso dei finanziamenti, sostiene il comitato referendario, andrà ai grandi editori, provocando così un’ulteriore marginalizzazione delle piccole testate e per questo motivo sono “una polpetta avvelenata”.

Minaccia all’indipendenza della stampa

Philipp Gut, ex firma della Weltwoche, ha sostenuto in proposito che incombe il rischio concreto che i media diventino il megafono del governo, abdicando al loro ruolo storico di cani da guardia nei confronti del potere politico.

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Un pacchetto di aiuti ai media da 150 milioni

Questo contenuto è stato pubblicato al Il Parlamento mira a evitare un impoverimento dell’offerta giornalistica in un difficile periodo di transizione per la stampa.

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Peter Weigelt, presidente del comitato (ed ex consigliere nazionale liberale), ha osservato, contrariamente a quanto sostenuto dalla consigliera federale Simonetta Sommaruga, che dal 2010 non sono scomparse molte testate e che ben il 70% dei 150 milioni di franchi elargiti dalla Confederazione finiranno nelle tasche dei grandi editori che consolideranno la loro “posizione monopolistica”, a discapito della diversità del panorama mediatico elvetico.

Editori svizzerotedeschi favorevoli

Sul fronte opposto Pietro Supino, presidente dell’associazione degli editori svizzerotedeschi Schweizer Medien (VSM), ha dichiarato in proposito che le sovvenzioni decise dalle Camere federali sono necessarie per compensare il calo delle tirature delle testate e l’aumento dei costi di distribuzione dei quotidiani, che svolgono un ruolo fondamentale nella formazione dell’opinione in un Paese federalista come la Svizzera.

Tra le misure adottate da Berna figurano l’incremento a 120 milioni (dagli attuali 50 milioni) del sostegno indiretto per la distribuzione mattutina dei giornali (170 testate) e il contributo di 30 milioni per promuovere la transizione digitale dei media online. Sono inoltre previste sovvenzioni alle agenzie di stampa, alle scuole di giornalismo e al Consiglio svizzero della stampa.

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