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Aiutare i pedofili per prevenire gli abusi

Per prevenire gli abusi sui minori è utile cercare di aiutare anche i pedofili.
I centri di consulenza e terapia per pedofili svizzeri si uniscono per prevenire la commissione di abusi. Keystone / Z1022/_patrick Pleul

Sinergie e cooperazione tra i quattro centri di consulenza e terapia per pedofili che hanno lo scopo di prevenire gli abusi sui bambini in Svizzera.

La pedofilia è un fenomeno che coinvolge in forme più o meno esplicite l’1% della popolazione maschile adulta ed è all’origine di drammi e malesseri psicologici che non risparmiano neanche gli autori. Solo in un numero relativamente ristretto le pulsioni si traducono poi in pratica in abusi su bimbi ed è quindi possibile intervenire efficacemente con servizi di sostegno psicologico affinché queste persone, che il più delle volte non riescono a esternare il loro problema, vengano aiutate e non commettano crimini così gravi.

In Svizzera esistono quattro centri di consulenza e terapia che sono stati istituiti con questo obiettivo e sono aperti anche alle persone che riscontrano tendenze di questa natura in loro familiari.

Una di queste strutture è stata presentata ai media negli scorsi giorni a Zurigo dove verrà gestita dalla Clinica universitaria psichiatrica. “Con questo nuovo servizio di prevenzione, vogliamo proteggere meglio i bambini e fare in modo che persone con tendenze pedofile non passino all’atto”, ha detto la direttrice del Dipartimento zurighese della sanità Natalie Rickli (Udc).

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I responsabili sanitari zurighesi, per i quali è importante che le persone cerchino aiuto di propria iniziativa e non in seguito a imposizioni legali, hanno precisato che in questo ambito vengono offerti “servizi a bassa soglia” (ossia di facile accesso, sburocratizzati, ispirati ai principi della sanità pubblica e della riduzione del danno) e consulenza in colloqui individuali e a gruppi.

Il centro di Zurigo, assieme a quelli già esistenti a Basilea, Frauenfeld (TG) e Ginevra, si sono ora uniti nell’associazione “Kein Täter werden” (“Non diventare autore di reato”) che si ispira all’omonimo modello istituito in Germania, lanciato nel 2005.

In un rapporto pubblicato l’anno scorso, il Consiglio federale è giunto alla conclusione che i servizi di prevenzione in questo ambito in Svizzera sono insufficienti e ha quindi raccomandato ai Cantoni di creare strutture apposite.

In proposito, il consigliere agli Stati zurighese Daniel Jositsch, autore di uno specifico atto parlamentare, ha sottolineato che il potenziamento di unità preventive non sostituisce il perseguimento penale. “Non si deve mettere in contrapposizione l’uno con l’altro, ci vogliono entrambi”, ha detto. Resta fermo infatti il principio che coloro che non vogliono diventare criminali devono essere aiutati, quelli invece che hanno commesso abusi su fanciulli vanno puniti secondo la legge.

L’approfondimento del TG sul tema della prevenzione della pedofilia in Svizzera.

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