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Azzerare entro il 2050 i gas a effetto serra, ma…

camino di una fabbrica che rilascia fumo
L'obiettivo: portare il saldo netto delle emissioni a effetto serra a zero, senza vietare i combustibili fossili Keystone / Ida Guldbaek Arentsen

Il Consiglio federale ha adottato oggi, mercoledì, il controprogetto direttoCollegamento esterno all’iniziativa popolare “Per un clima sano (Iniziativa per i ghiacciai)”. Un saldo netto pari a zero delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2050, senza però vietare i combustibili fossili: questi, in estrema sintesi, i contenuti del testo adottato “tenendo conto del ‘no’ popolare alla revisione della legge sul CO2 dello scorso 13 giugno”.  

Il Governo, pur condividendo gli stessi obiettivi dell’iniziativa, ritiene che essa si sia spinta troppo lontano su alcuni aspetti. Per questo motivo, oltre alla sostenibilità sociale, l’Esecutivo – viene precisato in una nota – intende considerare anche la situazione particolare delle regioni discoste e di montagna, meno ben servite dai trasporti pubblici rispetto alle aree urbane.

Per l’Esecutivo, la sicurezza nazionale non può essere compromessa a favore del clima: esercito, polizia e servizi d’intervento devono poter continuare a usare i carburanti fossili in caso di necessità per gli interventi di protezione e di salvataggio.

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Il Consiglio federale intende inoltre lasciare aperta la possibilità di compensare in Svizzera o all’estero con serbatoi di diossido di carbonio le emissioni di gas serra ancora presenti nel 2050 (anno in cui la Confederazione non dovrà emetterne più di quanto i serbatoi naturali e tecnici ne possano assorbire). Questo poiché il potenziale di stoccaggio permanente dell’anidride carbonica in Svizzera è limitato da condizioni quadro tecniche, economiche, ecologiche e sociali. La ricerca dovrà inoltre fare in modo che vengano garantite la necessaria innovazione ed evoluzione tecnologica.

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