A Cannes, “Anora” di Sean Baker vince la Palma d’oro
L'attrice Mikey Madison in una scena del film "Anora".
Keystone
Al 77esimo Festival del film, il premio della giuria è andato a "Emilia Perez" di Jacques Audiard, mentre il premio speciale se lo è aggiudicato "Il seme del fico sacro", del regista dissidente Mohammad Rasoulof.
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tvsvizzera.it/MaMi/Keystone-ATS
La Palma d’oro, come miglior film, del 77esimo Festival di Cannes assegnata dalla giuria presieduta da Greta Gerwig è stata vinta da Anora di Sean Baker.
Non sono quindi riusciti a spuntarla il narco musical Emilia Perez di Jacques Audiard, che ha vinto il premio della giuria, e Il seme del fico sacro, potente film iraniano del regista dissidente Mohammad Rasoulof, che ha vinto il premio speciale. Niente premi, invece, né per Megalopolis di Francis Coppola né per Parthenope di Sorrentino, unico film italiano in concorso. Camille Cottin era madrina della cerimonia.
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Vince una commedia
Ha vinto quindi una commedia. Strano perché al festival di Cannes le commedie sono solo tollerate e i temi drammatici invece di casa. Ma non è stato così per Anora di Sean Baker, l’autore di quel Red Rocket che fu tra i film più apprezzati della Festa del Cinema di Roma del 2021, regista che ora si è assegnato il più ambito premio sulla croisette. E se il protagonista allora era un ex pornostar, Mikey Saber, che decide di tornare nella città natale di Texas City, qui invece è di scena la storia di una prostituta tra New York e Las Vegas.
Chi è mai Anora (Mikey Madison)? È una volenterosa sex worker di Brooklyn, che si ritrova, da un giorno all’altro, un cliente giovanissimo e ricchissimo, Yvan (il bravissimo Mark Eidelstein). Un ragazzo filiforme totalmente schizzato tra musica, coca ed alcool. Niente farebbe pensare che sia così ricco, ma quando la giovane escort entra nella sua casa su tre piani con piscina e palestra scopre che è davvero ultra-miliardario.
La loro storia continua per un po’ solo come un rapporto sessual-commerciale (Yvan offre ad Ani 15’000 dollari per una settimana di compagnia), ma poi il ragazzo si innamora o meglio si incapriccia di Anora e la sposa a Las Vegas. E qui entrano in scena i russi: la ragazza a poco a poco scopre che la vita quotidiana di questo adolescente è quella del figlio ultra-viziato di un oligarca russo, un ragazzino che pratica sistematicamente saturnali tra alcolici e droga.
Ma il matrimonio non si doveva fare, ed è l’inizio dei guai. Questo fatto ha colpito infatti gli interessi della famiglia di Yvan con sede a Mosca, ma che ha un avamposto di criminali “da operetta” capeggiati da un sacerdote ortodosso (Karren Karagulian) e con in squadra anche Jurij Borisov e Mark Eydelshteyn.
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