Nonostante le vaste opposizioni la Camera bassa (Consiglio Nazionale) insiste nel voler consentire ai sedicenni di votare in ambito federale.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
Per la terza volta lunedì il plenum, sconfessando l’orientamento della sua Commissione delle istituzioni politiche (CIP-N), ha ribadito, con 98 voti contro 93, l’intenzione di abbassare di due anni la soglia per l’esercizio dei diritti politici.
L’idea di concedere il diritto di voto ai cittadini svizzeri già a partire dal sedicesimo anno di età occupa il Parlamento già da diverso tempo e dopo vari tira e molla tra le due Camere un progetto di legge era stato posto in consultazione.
I risultati avevano però mostrato che quindici cantoni e diversi partiti (UDC, PLR e l’Alleanza del Centro si erano espressi negativamente) erano contrari, motivo per il quale la competente commissione aveva proposto l’archiviazione del progetto.
Ma oggi in aula, la sinistra e i verdi liberali (assieme ad alcuni deputati del Centro e del PLR) sono di nuovo riusciti a convincere la maggioranza dei consiglieri nazionali a sostenere la posizione espressa anche da sette cantoni (AR, BS, BE, GL, GR, JU e SO) e dai sindacati, secondo i quali negli ultimi tempi l’impegno dei giovani è aumentato sensibilmente.
L’esempio glaronese e austriaco
A livello cantonale per il momento solo Glarona, in seguito ad una decisione della Landsgemeinde (il celebre istituto della democrazia diretta elvetica sopravvissuto all’evoluzione dei tempi) del 2007, ha concesso il diritto di voto ai sedicenni per le norme che hanno valenza locale. Una decisione presa soprattutto per cercare di frenare l’esodo dei suoi giovani dal piccolo cantone.
Tra i Paesi vicini anche l’Austria consente da una decina d’anni il diritto di voto dei sedicenni. L’esperienza è considerata positiva, visto che apparentemente i giovani di 16 e 17 anni votano più di frequente rispetto ai nuovi elettori più “anziani”.
A livello numerico, l’abbassamento dell’età di voto interesserebbe poco meno di 130’000 giovani e la percentuale degli aventi diritto domiciliati in Svizzera aumenterebbe di circa il 2,4%.
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