#meravigliedellasvizzera - L'eremo nella roccia
Nel canton Friborgo, a picco sul fiume Sarine, c’è un luogo che sembra uscito da un altro mondo: si tratta dell’antico eremo di Santa Maddalena scavato direttamente nella roccia. La grotta è opera di Jean Dupré, un contadino della Gruyère, che nel 17esimo secolo decise di diventare eremita e volle costruire un luogo come mai non se n’erano visti prima.
Dupré scavo a mano, insieme al suo aiutante Johannes Liecht, una galleria di 120 metri di lunghezza, un dedalo di corridoi, stanze, anticamere, scalinate, terrazze e anche una chiesa con tanto di campanile (un tunnel verticale di 20 metri di lunghezza). Un’opera monumentale che iniziarono nel 1680 e terminarono nel 1708. La scelta del luogo non è stata causale: la roccia grigio-verdastra (chiamata molassa) è abbastanza solida per non crollare ma anche abbastanza friabile per poter essere scavata.
Fino all’avvento della dinamite l’eremo è stato uno dei monumenti di questo genere più grandi d’Europa e ancora oggi è la grotta artificiale più grande della Svizzera.
L’ultimo eremita visse qui fino al 1906, anno in cui venne assassinato da un senzatetto. Un crimine che fece scalpore all’epoca. Da allora la grotta è rimasta inabitata.
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