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Croce Rossa Svizzera, lascia anche la presidente

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La presidente della CRS Barbara Schmid-Federer è stata molto criticata dopo il licenziamento del direttore alla fine dell'anno scorso. © Keystone / Anthony Anex

La Croce Rossa Svizzera (CRS) sta attraversando un periodo molto difficile. Dopo il licenziamento del direttore a metà dicembre, venerdì ha rassegnato le dimissioni con effetto immediato la presidente Barbara Schmid-Federer.

Ufficialmente le ragioni della partenza sono legate a motivi di salute. “Gli ultimi mesi sono stati intensi e difficili per me. Gli attacchi alla reputazione della CRS e alla mia persona mi hanno portato al limite delle mie capacità”, ha indicato Barbara Schmid-Federer, citata in un comunicato.

Le sue dimissioni – afferma – non hanno alcun legame con il rapporto della Commissione di controllo della gestione.

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Questa indagine esterna, pubblicata una settimana fa, ha analizzato le circostanze del licenziamento a metà dicembre del direttore dell’organizzazione Markus Mader, seguite dalle dimissioni di quattro membri del Consiglio della Croce Rossa, l’organo direttivo dell’ente.

Gli autori del rapporto sono giunti alla conclusione che il conflitto su Mader si basava su un problema strutturale: come in altre organizzazioni decentralizzate, erano sorte ripetutamente tensioni, soprattutto tra alcune associazioni cantonali e la sede centrale. Critiche sono state mosse anche a Barbara Schmid-Federer.

Pur imputando al rapporto degli errori di fatto e di contenuto, Barbara Schmid-Federer ha ammesso di non aver agito con sufficiente prudenza, respingendo però l’accusa, anch’essa formulata nel rapporto, che il Consiglio della Croce Rossa abbia violato il suo dovere di diligenza nei confronti di Mader in base al diritto del lavoro.

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