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Crisi energetica, Berna ora pensa a una centrale a petrolio

serbatoi di petrolio
E se si producesse elettricità a partire dall'olio combustibile? La Svizzera sta esaminando questa opzione. Keystone / Gaetan Bally

Per far fronte a un'eventuale penuria di elettricità, la Confederazione sta valutando la possibilità di far capo a una centrale a petrolio.

La crisi che si profila all’orizzonte rischia di costare cara ai principi ecologici tanto invocati in materia di politica energetica. Secondo quanto rivelato domenica del settimanale SonntagsZeitung, il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) sta infatti soppesando l’idea di far ricorso al petrolio per produrre elettricità.

Finora la Confederazione stava valutando soprattutto le centrali a gas come ultima ratio in caso di penuria energetica e solo a partire dal 2025. Ma visti i problemi di approvvigionamento di gas russo, il petrolio potrebbe diventare un’alternativa interessante.

“Stiamo esaminando anche l’uso di centrali elettriche a olio combustibile per le emergenze estreme”, conferma il DATEC alla SonntagsZeitung.

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Per il momento è ancora ignoto il luogo dove potrebbe essere prodotta tale energia. Costruire una centrale a olio combustibile da zero richiederebbe troppo tempo e secondo la SonntagsZeitung una delle possibilità è di trasformare una delle tre turbine della centrale a gas sperimentale di Birr, nel Cantone Argovia, di proprietà della società italiana Ansaldo.

“Le turbine che sono installate possono funzionare non solo con il gas ma anche con il petrolio – scrive il giornale domenicale. Una delle tre turbine può produrre una quantità di elettricità pari a quella della centrale nucleare di Beznau 1”. Il sito ha anche il vantaggio di essere collegato alla rete ferroviaria, cosa che garantirebbe la fornitura di petrolio, e di disporre di serbatoi per immagazzinare il greggio. Tuttavia, non è sicuro che la turbina possa già essere operativa quest’inverno con olio combustibile.

Il grande svantaggio di una centrale a olio combustibile è inoltre che emette quantità maggiori di anidride carbonica (CO2) rispetto a una centrale a gas. Optare per il petrolio causerà quindi senza dubbio una levata di scudi.

Scogli politici

Per i Verdi, una simile centrale è fuori discussione: “Dobbiamo attuare la svolta energetica. C’è un potenziale enorme nel risparmio energetico e dobbiamo voltare definitivamente le spalle alle energie fossili”, dichiara alla Radiotelevisione svizzera la consigliera nazionale ecologista ginevrina Delphine Klopfenstein Broggini.

Più possibilista il Partito socialista, secondo cui una soluzione del genere “potrebbe servire quest’inverno perché c’è una crisi”, afferma il deputato vodese Roger Nordmann.

Per la destra invece è un male necessario. “Dobbiamo evitare con ogni mezzo una carenza di elettricità – indica alla SonntagsZeitung l’esponente del Partito liberale radicale Christian Wasserfallen. Pertanto, è imperativo che in questa situazione di emergenza si prenda purtroppo in considerazione anche l’uso di centrali elettriche a olio combustibile. Sarebbe un peccato se non lo facessimo”.


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