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Catalogna, fino a 13 anni di prigione per i leader separatisti

manifestanti
A Barcellona, dopo la sentenza della corte suprema, manifestanti sono scesi in strada a protestare, chiedendo la liberazione dei "prigionieri politici". Keystone / Quique Garcia

La Corte suprema spagnola ha condannato lunedì nove dei dodici leader indipendentisti catalani per il loro ruolo nel tentativo di secessione della regione da Madrid nel 2017. Le pene vanno dai 9 ai 13 anni di prigione per "sedizione" e "appropriazione indebita". Altri tre imputati sono stati condannati per "disobbedienza civile" e sono state loro inflitte delle multe. 

Le pena di 13 anni di reclusione per l’ex vicepresidente della regione Oriol Junqueras è nettamente inferiore a quella di 25 anni per “ribellione” richiesta dalla procura. Junquera è in carcere dal novembre del 2017 come altri otto imputati.

“Quanto successo il primo ottobre 2017 non è stato solo una dimostrazione o una grande atto di protesta cittadina. È stata una sommossa tumultuosa incoraggiata dagli imputati”, ha sottolineato la corte nel verdetto.

“100 anni di prigione in tutto. È una barbarie!”, ha dichiarato su Twitter l’ex presidente catalano Carles Puigdemont, che si trova in Belgio. Rivolgendosi ai condannati ha scritto: “Ora più che mai sono accanto a voi e alle vostre famiglie. È tempo di reagire. Per l’avvenire dei nostri figli. Per la democrazia. Per l’Europa. Per la Catalogna.”

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Divisi e in un’impasse dal 2017. Gli indipendentisti intendono riprendere l’iniziativa dopo la sentenza, che rischia di portare a una maggiore radicalizzazione di una minoranza della popolazione. 

“Gli indipendentisti hanno subito il KO” nel 2017, sottolinea la ricercatrice in scienze politiche Berta Barbet, interpellata dall’agenzia afp. I leader avevano promesso alla base un’indipendenza facile e rapida, una promessa rivelatasi “surrealista” che si è scontrata con lo Stato spagnolo totalmente contrario a un simile progetto e una società catalana comunque divisa sulla questione. 

È attualmente difficile ipotizzare l’ampiezza che potrebbero assumere nuove proteste. La partecipazione alla manifestazione tenutasi due settimane fa per celebrare il secondo anniversario del referendum sull’indipendenza è stata molto bassa. 

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