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Guerriglia urbana nella notte a Belgrado

Agenti delle forze dell ordine in tenuta da sommossa davanti al parlamento a Belgrado.
Gli agenti hanno ripreso il controllo della situazione intorno alle 2 della notte, ma resta alta la tensione nella capitale. Keystone / Koca Sulejmanovic

Le proteste hanno avuto inizio poco dopo la conferenza stampa nella quale il presidente serbo Vucic ha annunciato martedì in serata nuove misure restrittive a Belgrado per contenere una rinnovata ondata di contagi e decessi per il coronavirus: coprifuoco per tutto il prossimo fine settimana e il divieto di raduno con più di cinque persone al chiuso e all'aperto.

La manifestazione si è trasformata in una protesta violenta contro il governo e il presidente, accusati di cattiva gestione dell’emergenza sanitaria e di proseguire con una politica autoritaria e di controllo sui mezzi di informazione.

Dopo essere stati respinti coi lacrimogeni dall’ingresso della Camera, che hanno tentato a più riprese di forzare per fare irruzione nell’edificio, i manifestanti hanno ripiegato nelle strade e nel parco circostante dove, vicino alla Chiesa di San Marco hanno dato fuoco a tre auto della polizia. Incendiati anche diversi cassonetti della nettezza urbana.

Al fitto lancio di sassi, bottiglie, petardi e altri oggetti, gli agenti in assetto antisommossa hanno risposto con ripetute serie di lacrimogeni, formando cordoni a difesa dell’area intorno all’edificio del parlamento, nel centro di Belgrado. È intervenuta anche la polizia a cavallo e ulteriori agenti sono arrivati sul luogo degli scontri.

Gli agenti hanno ripreso il controllo della situazione intorno alle 2 della notte, ma resta alta la tensione nella capitale.

Bosko Obradovic, capo del movimento di estrema destra ‘Dveri’ e uno dei leader dell’opposizione radicale, ha lanciato nella notte un appello a tutti gli oppositori nell’intero Paese a raggiungere Belgrado per costringere il governo e il presidente a farsi da parte. “Tutta la Serbia deve confluire a Belgrado. Ora o mai”, ha scritto Obradovic su Twitter. “Solo una grande massa di popolo può favorire il cambiamento”, ha aggiunto.

Il servizio del Tg:

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Feriti e arresti

Negli scontri fra polizia e dimostranti davanti al parlamento serbo a Belgrado sono rimasti feriti 43 agenti di polizia e 17 manifestanti, 24 dei quali sono stati arrestati. 

Parlando in una conferenza stampa, Rebic ha difeso l’operato e il comportamento a suo avviso corretto e responsabile delle forze dell’ordine che, ha detto, hanno evitato fino all’ultimo l’uso della forza. “Gli agenti sono stati bersagliati da pietre, bottiglie, petardi, e altri oggetti di ogni tipo. Quando non vi è stata altra scelta ed è stata messa a rischio l’incolumità dei poliziotti è stato necessario fare uso della forza per respingere i violenti”, ha affermato Rebic.


tvsvizzera.it/fra con RSI
 

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