Continua il braccio di ferro tra i piloti e la compagnia aerea Swiss
Oltre 350 piloti hanno partecipato oggi a Kloten a una marcia di protesta per chiedere migliori condizioni di lavoro dopo i pesanti tagli che sono seguiti dopo la pandemia.
Sono all'incirca 350 i piloti di Swiss scesi in piazza oggi a Kloten, vicino a Zurigo, rivendicando un migliore contratto collettivo di lavoro.
"La qualità ha bisogno di buone condizioni di impiego", si leggeva su uno dei cartelli branditi dai manifestanti. "Risparmiare sul personale porta a clienti insoddisfatti", era scritto su un altro.
Gli aviatori, nella loro uniforme di volo a cui è stato aggiunto un gilet giallo del sindacato di categoria Aeropers, hanno marciato alle 13.00 dal centro del comune che ospita l'aeroporto di Zurigo sino alla sede della compagnia aerea.
I piloti auspicano chiari passi avanti nelle condizioni di impiego: tra le altre cose vengono rivendicate una migliore conciliabilità fra vita professionale e famigliare, come pure prospettive finanziarie più interessanti.
Sulla vertenza fra dipendenti e direzione aleggia la minaccia di uno sciopero: come noto Aeropers ha infatti già lanciato una consultazione interna, che durerà sino al 16 ottobre, riguardo all'ipotesi di astenersi dal lavoro. A partire dal 17 ottobre gli uomini e le donne nei cockpit potrebbero quindi incrociare le braccia, fermando a terra i velivoli.
Al centro della diatriba figura il nuovo contratto collettivo di lavoro (CCL), negoziato in tempi di pandemia e nel frattempo respinto in votazione dai piloti. Il braccio di ferro avviene peraltro in un contesto di grande ripresa del trasporto aereo dopo la brusca frenata causata dal Covid.
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