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Maggior sostegno ai lavoratori anziani e residenti

Banco di una sala conferenze con 5 persone in abito formale; allo loro spalle, due grosse bandiere svizzere e parete bianca
Le misure annunciate dal governo [nella foto, la ministra Keller-Sutter al centro e il collega Berset alla sua sinistra] mirano anche a perfezionare l'inserimento professionale degli stranieri che già si trovano in Svizzera. Keystone / Anthony Anex

Il Consiglio federale ha disposto mercoledì una serie di misure affinché le imprese elvetiche reclutino il più possibile in Svizzera il personale di cui hanno bisogno. Il volume degli investimenti nel collocamento e nella formazione, destinati a rafforzare il potenziale della forza lavoro indigena e in particolare quella più anziana, ammonta a circa 300 milioni di franchi.

Le proposteCollegamento esterno del governo, illustrate mercoledì a Berna dai consiglieri federali Karin Keller-Sutter e Alain Berset, hanno l’obiettivo di migliorare la competitività dei lavoratori anziani, agevolare l’accesso al mercato del lavoro a chi fatica a trovare un impiego e perfezionare l’inserimento professionale degli stranieri che già si trovano in Svizzera.

Secondo l’esecutivo, nei prossimi anni la domanda di forza lavoro qualificata aumenterà ulteriormente -anche a livello internazionale- e l’evoluzione demografica intensificherà la battaglia per accaparrarsela. Stando alle stime, dal 2035 ogni 100 lavoratori attivi si conteranno 50 pensionati, un trend che si osserva in molti Paesi.

La libera circolazione tra Svizzera e Unione Europea aiuta a reclutare personale all’estero senza lungaggini burocratiche ma non bisogna abusarne, ha detto Karin Keller-Sutter. Da qui le misure annunciate mercoledì e coerenti con l’articolo 121aCollegamento esterno della Costituzione, introdotto dopo l’approvazione popolare dell’iniziativa ‘Contro l’immigrazione di massa’.

Orientamento e formazione

Ai disoccupati che hanno più di 40 anni di età, il Consiglio federale intende offrire una valutazione della situazione, un’analisi del potenziale e una consulenza professionale gratuite. Agli over 60 che hanno esaurito il diritto alle indennità, vuole facilitare l’accesso alle misure di formazione e occupazione. 

Per il reinserimento nel mercato del lavoro di disoccupati anziani difficilmente collocabili, è previsto un programma di incentivi per gli uffici regionali di collocamento, così che possano ampliare e migliorare la loro offerta di consulenza.

Semplice grafica che mostra un aiuto sociale ponte tra i 60 e i 15 anni d età
RSI-SWI

Per gli ultrasessantenni che nonostante gli sforzi, specie se a causa di problemi di salute, non riescono a ricollocarsi e non hanno più indennità, il Consiglio federale propone una prestazione transitoria delle assicurazioni sociali che garantisca il fabbisogno vitale fino alla pensione.

Si pensa a “un gruppo ristretto, limitato, i più precari e vulnerabili”, ha spiegato Berset. I criteri per l’assegnazione saranno severi.

Pretirocinio esteso

Al fine di migliorare l’integrazione degli stranieri, il governo prefigura un’estensione del programma di pre-tirocinio introdotto nel 2018, che ha preparato a un apprendistato oltre 700 fra giovani rifugiati e persone ammesse provvisoriamente. 

Vi potranno far capo anche ragazzi e giovani adulti al di fuori del settore dell’asilo, e c’è la volontà di includere i settori delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nonché delle cure sanitarie.

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Dei circa 300 milioni di investimenti previsti fino al 2024 per rafforzare il potenziale della forza lavoro, 62,5 milioni saranno versati annualmente tra il 2020 e il 2022 al programma di incentivazione degli uffici di collocamento a favore dei disoccupati più anziani.

Le spese per le prestazioni transitorie delle assicurazioni sociali sono invece stimate, ha riferito Berset basandosi sui dati del 2018, a circa 95 milioni per l’anno dell’introduzione. In seguito, l’onere è destinato a crescere poiché potranno beneficiarne ulteriori classi d’età.

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