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Attacco suicida a Kabul, 41 morti

Un immagine dei locali del centro culturale dopo l attacco kamikaze di giovedì mattina che ha fatto 40 morti.
L'interno dei locali del centro culturale di Kabul dopo l'attacco kamikaze di giovedì. Keystone


Almeno 41 persone sono morte e oltre 80 sono rimaste ferite giovedì a Kabul, Afghanistan, in un attacco kamikaze al Tebyan media center.

All’interno del centro, un’organizzazione culturale gestita da un religioso sciita, si trovano anche gli uffici dell’agenzia di stampa “Voce Afghana”, conosciuta come AVA. Il direttore ha reso noto che al momento dell’attentato era in corso una riunione di studenti.

Le vittime sono quasi tutte civili: 35 uomini, 4 donne e 2 bambini. Tra i feriti si contano sei donne.

Diverse esplosioni

Dopo l’attacco suicida, vi sono state nei locali altre due esplosioni, ha precisato il vice-portavoce del Ministero dell’Interno.

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La tv Tolo di Kabul sostiene che “si è trattato dell’azione di almeno due kamikaze”, che si sono fatti esplodere dopo aver sparato e lanciato bombe a mano.

Ipotesi ISIS

I talebani dell’Emirato islamico dell’Afghanistan, su Twitter, hanno immediatamente preso le distanze dall’attacco, fatto che apre l’ipotesi di una responsabilità dell’Isis, tenendo anche conto che i responsabili del media center e dell’agenzia di stampa AVA sono sciiti.

Il presidente afghano Shraf Ghani ha definito l’accaduto “un crimine contro l’umanità”.

Con l’attacco odierno e con quelli contro moschee e centri culturali”, ha detto, “i terroristi commettono atti che sono contro tutti i principi islamici ed umanitari”.

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