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I pirati informatici hanno approfittato della pandemia

Le segnalazioni settimanali sono triplicate rispetto alla media. © Keystone

Durante il confinamento dovuto alla pandemia di coronavirus, pirati informatici e cybercriminali sono stati particolarmente attivi. Lo rivela il domenicale NZZ am Sonntag citando i dati del centro nazionale svizzero per la cibersicurezza (Cnsc).

Questo contenuto è stato pubblicato il 08 giugno 2020 minuti
tvsvizzera.it/Zz/ats con RSI (TG del 08.06.2020)


Sono state oltre 300 in media le segnalazioni settimanali indirizzate al centro, contro le 100 registrate normalmente. Secondo il Cnsc l'aumento dei ciberattacchi è spesso collegato a un evento importante come una pandemia. Il numero reale di attacchi è probabilmente molto più elevato. La loro segnalazione non è obbligatoria in svizzera, precisa il domenicale.

In particolare, a causare l'incremento è stato la grande crescita del telelavoro. Gli impiegati che lavorano da casa spesso non sono sufficientemente protetti dal datore di lavoro e sono stati particolarmente colpiti, spiega alla NZZ am Sonntag il direttore della società di cibersicurezza Kaspersky Lab. La società ha registrato 68.7 milioni di ciberattacchi in aprile, contro i 57,7 di febbraio.

Il servizio della Radiotelevisione svizzera:

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