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Rimanere a terra non è sempre un dramma

Non si placa la bufera sulla United Airlines, la compagnia aerea statunitense che ha sbarcato un passeggero con la forza, a causa del cosiddetto ‘overbooking’. La pratica di consentire un numero di prenotazioni maggiore ai posti disponibili sull’aereo –per poter compensare le rinunce e i cambi di volo- è molto comune. Ma episodi come quello di Chicago sono rarissimi. Vediamo perché.

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Il viaggiatore, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo, sembra intenzionato a sporgere denuncia. Pur avendo un regolare biglietto, è stato trascinato fuori dall’aereo dagli addetti alla sicurezza dopo un sorteggio.

Chiediamo lumi a Nicole Räz, portavoce dell’Ufficio federale dell’aviazione civile, la quale assicura –prima di tutto- che in Svizzera non si è mai vista una cosa del genere.

“Se si nota che c’è una situazione di overbooking, la cosa viene risolta prima dell’imbarco. I passeggeri toccati vengono informati prima di salire sull’aereo.”

Vendere più posti rispetto alla capacità reale dell’apparecchio è una prassi comune e, soprattutto, legale. Spesso, peraltro, con i viaggiatori si trova un compromesso.

“Se si crea una situazione di overbooking”, spiega la portavoce di Swiss Sonja Ptassek, “dapprima cerchiamo passeggeri che rinuncino volontariamente al volo. Se non è possibile, ma è rarissimo, decidiamo chi non può salire a bordo, ad esempio a dipendenza del momento in cui è stato fatto il check-in ma anche della possibilità di trovare rapidamente voli alternativi.”

Posticipare volontariamente al volo non significa rinunciare alle compensazioni.

“Le compagnie hanno molta esperienza con la pratica dell’overbooking”, osserva la portavoce dell’Ufficio dell’aviazione civile. “L’importante è che se non riescono a trasportare tutti i passeggeri, versino degli indennizzi alle persone toccate.”

Indennizzi che per legge vanno fino a 600 euro.

“Le somme”, precisa Sonja Ptassek, “dipendono dalla lunghezza del volo e dal ritardo accumulato dal passeggero. Se non troviamo un volo alternativo subito poi dobbiamo pagare ad esempio anche l’albergo, i pasti, e così via”.

In America, intanto, la United si è scusata. Mai più allontanamenti con la forza per overbooking. Ma il danno d’immagine per la compagnia è già enorme.

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