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Case a Roma, chi a prezzo di favore e chi niente

Mentre il Comune perde oltre 100 milioni l'anno con 'Affittopoli', sempre più famiglie sono costrette a unirsi alle occupazioni per avere un tetto

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Un nuovo scandalo ha travolto Roma. Questa volta si chiama Affittopoli: locali di proprietà del Comune offerti a prezzi molto favorevoli a persone non necessariamente bisognose.

E si legge, così, di inquilini che pagano al Campidoglio mensilità irrisorie, di poche decine di euro, per appartamenti con vista sulla Fontana di Trevi, o partiti politici che da anni non versano nulla per usufruire delle loro sedi e hanno accumulato debiti per centinaia di migliaia di euro.

Il commissario Francesco Paolo Tronca ha dichiarato che “le perdite per le casse comunali sono di oltre 100 milioni all’anno”.

E in questo scenario, intanto, la crisi continua a decimare i posti di lavoro, lasciando famiglie per strada. Sono sempre di più le persone che si trovano costrette a cercare un tetto e ad unirsi alle occupazioni.

In occasione dell’apertura del Giubileo della Misericordia, lo scorso 8 dicembre, centinaia di uomini, donne e bambini hanno occupato un’ala di un edificio inutilizzato di proprietà della chiesa, dei padri Monfortani, in via Prenestina.

Ma i Monfortani depositarono la denuncia all’indomani dell’occupazione e i blindati delle forze dell’ordine cominciarono subito a fare pressioni, lasciando presagire un possibile sgombero ogni giorno da allora.

“Ecco l’altro Giubileo, quello dei poveri” avevano dichiarato la R.a.m., sigla della resistenza attiva metropolitana, e i B.p.m., blocchi precari metropolitani, che da tempo chiedono una moratoria su sfratti e sgomberi durante l’Anno Santo. Sgomberi che, invece, sono sempre più numerosi e continui.

La situazione resta tesa e i movimenti per il diritto all’abitare continuano a cercare interlocutori nella politica, nelle istituzioni e nella chiesa per trovare risposte concrete ad una situazione al limite.

Eva Pedrelli

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