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Riduzione delle emissioni, il governo svizzero vuole dare il buon esempio

Entro il 2030 le emissioni di gas serra dell'Amministrazione federale devono essere ridotte del 50% rispetto al 2006. È l'obiettivo del governo svizzero che ha adottato una serie di misure sul tema.

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Queste interventi, racchiusi nel cosiddetto “pacchetto clima per l’Amministrazione federale”, riguardano il traffico aereo, il parco veicoli e il settore degli edifici.

“Il cambiamento climatico è sempre più evidente. Quando si arriva al punto in cui le mucche non hanno più sufficiente acqua e bisogna fornirgliela utilizzando elicotteri, significa che bisogna assolutamente intervenire. Più a lungo discutiamo senza agire e più la situazione si aggrava”, ha detto la responsabile del Dipartimento dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) Simonetta Sommaruga ai media a Berna.

Emissioni di gas serra da parte della Confederazione  

L’Amministrazione federale civile genera circa 40’000 tonnellate di CO2 equivalenti all’anno (stato: 2018). Il 53% è da ricondurre ai viaggi aerei, il 21% al consumo di energia termica e il 15 per cento al consumo elettrico. Entro il 2018 le emissioni di gas serra sono diminuite di circa il 25% rispetto al 2006 (senza compensazioni mediante certificati di riduzione delle emissioni). 

Il Dipartimento della Difesa (DDPS) genera circa 205’000 tonnellate di CO2 equivalenti all’anno (stato: 2018). Circa la metà delle emissioni provengono dal traffico aereo (Forze aeree e Servizio dei trasporti aerei della Confederazione), il 24% dal traffico stradale, il 19% dagli immobili e appena il 7% dagli spostamenti dei militari. Quasi tutte le emissioni sono generate dalla parte militare del DDPS, solo circa il 2 per cento da quella civile. Entro il 2018 le emissioni di gas serra si sono ridotte del 28% rispetto al 2001.

fonte: admin.chCollegamento esterno

Grazie a questo pacchetto viene rafforzato l’impegno verso la neutralità climatica. Se per l’Amministrazione nel suo complesso si punta quindi ad una riduzione delle emissioni del 50%, per il Dipartimento della difesa (DDPS) gli obiettivi sono meno ambiziosi e si mira – sempre per il 2030 – a una diminuzione del 35% rispetto al 2001. “La differenza per questo dipartimento si spiega con i voli effettuati dagli aerei da combattimento, per i quali al momento il potenziale di riduzione delle emissioni è limitato”, ha spiegato Sommaruga.

Per il raggiungimento degli obiettivi, l’esecutivo ha deciso di ricorrere per lo più a misure già note, che vengono però rafforzate. I servizi competenti sono stati incaricati di occuparsi della concretizzazione, avanzando proposte con relativi costi. “Quel che è certo è che la Confederazione deve fare di più”, ha affermato la ministra dell’ambiente. “La svolta su queste tematiche non farà bene solamente al clima, ma permetterà di creare anche nuovi posti di lavoro”, ha aggiunto.

Le misure in dettaglio

Per quel che riguarda il traffico aereo, i chilometri di volo sulle rotte europee a corto e medio raggio saranno ridotti. Sui voli europei e intercontinentali si viaggerà maggiormente in classe Economy anziché in Business e le dimensioni delle delegazioni saranno ulteriormente ridotte. “Bisognerà utilizzare maggiormente il treno e dovranno viaggiare meno persone”, ha detto la ministra.

Sul fronte veicoli, il DDPS rivedrà la direttiva interna concernente il rispetto dei principi ecologici per acquisto e utilizzo, per arrivare a puntare maggiormente su mezzi ad alta efficienza energetica. Entro il 2022 almeno il 20% delle nuove immatricolazioni (sotto le 3,5 tonnellate) dovrà riguardare veicoli elettrici.

Novità anche per gli edifici: quelli della Confederazione verranno dotati di stazioni di ricarica per veicoli elettrici, con garanzia di approvvigionamento da fonti rinnovabili. Ci sarà poi un risanamento degli immobili dal punto di vista energetico. I valori limite per metro quadrato presenti nella revisione della legge sul CO2 dovranno essere rispettati. Inoltre, non verranno più installati riscaldamenti fossili o elettrici fissi a resistenza.

Già oggi l’Amministrazione acquista energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili, ma ne produce solo una piccola parte. In futuro, le superfici del tetto e delle facciate dei suoi edifici verranno utilizzate per la produzione di energia elettrica e termica rinnovabile. La Commissione della Cassa pensioni della Confederazione (PUBLICA) dovrà poi verificare l’impatto ambientale dei propri investimenti e “i risultati della verifica dovranno essere pubblicati”, ha sottolineato Sommaruga.

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