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Berset contrario a un’antenna, Swisscom rinuncia al progetto

Non c è requie per il ministro della sanità.
Non c'è requie per il ministro della sanità. © Keystone / Philipp Schmidli

Il ministro Alain Berset è di nuovo finito al centro della cronaca per una vicenda privata. Il consigliere federale si è opposto alla posa di un’antenna telefonica a Belfaux, nel Canton Friburgo e il permesso di costruzione è stato annullato. Quest’episodio è stato subito cavalcato dagli oppositori alla tecnologia 5G che ne hanno divulgato i particolari.

Il consigliere federale nell’aprile del 2018 aveva inviato, insieme ad alcuni suoi concittadini, una lettera alle autorità del Comune dove risiede per opporsi al progetto dell’operatore telecom, adducendo ragioni di tipo sanitario.

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“Le onde elettromagnetiche di origine tecnologica, in particolare quelle emanate dalla telefonia mobile, hanno effetti deleteri sulla salute dell’uomo e degli animali”, si legge nello scritto di cui riferisce il quotidiano romando “La Liberté”.

Inoltre gli oppositori segnalavano tra le varie argomentazioni che “il problema della prossimità di scuole o di asili, con presenza di bambini, ci sembra preponderante per impedire l’installazione di antenne in quel luogo”. All’epoca non era ancora diffusa la rete 5G ma l’esistenza delle antenne suscitava già reazioni tra la popolazione.

Il portavoce del Dipartimento federale dell’interno Christian Favre in proposito ha precisato che “la lettera si basa essenzialmente sul fatto che l’ubicazione scelta per la costruzione era giudicata inadeguata” e il ministro Alain Berset “ha sempre ritenuto che il rispetto rigoroso delle norme sull’irraggiamento è essenziale poiché consente di evitare rischi per la salute, come nel caso concreto”.

Una cosa è comunque certa: la diffusione della lettera da parte degli attivisti del movimento anti-5G non è casuale, dal momento che una mozione presentata dal gruppo liberale radicale verrà discussa il 5 settembre dalla commissione competente della Camera alta (Consiglio degli Stati). “Temiamo un prossimo innalzamento dei valori limite per la posa di antenne”, ha rilevato Chantal Blanc, presidente dell’associazione Stop 5G Glâne.

Il progetto delle Swisscom, contro cui erano state presentate quattro opposizione, era stato sospeso e infine ritirato nel novembre 2020 dall’operatore telecom nazionale, che non era riuscito a individuare destinazioni alternative.

Da parte sua l’associazione Stop 5G Glâne si è detta sorpresa per la facilità con cui è stata accolta la contestazione. “Su oltre 50 ricorsi analoghi che ho trattato non ho mai visto un progetto abbandonato in seguito a una semplice lettera d’opposizione, ha affermato Chantal Blanc. Inoltre gli oppositori ritengono che Swisscom “avrebbe probabilmente vinto in tribunale dato che l’antenna non si trovava all’interno del perimetro ISOS (Inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere).

Ma è intervenuto un preavviso negativo dell’Ufficio dei beni culturali, secondo quanto ha rivelato Swisscom. “Abbiamo tentato di dialogare con le autorità locali per trovare un’altra soluzione”, indica un portavoce della compagnia telecom, che potrebbe essere nei pressi del campo di calcio, ma in ogni caso questa opzione, su cui si è in attesa di una risposta, “non risolverà i problemi di copertura della rete nel comune di Belfaux”.

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