Approvata la riforma del secondo pilastro
Le Camere federali danno il proprio via libera alla revisione della previdenza professionale.
Dopo un lungo lavoro di cesello, la sessione primaverile delle Camere federali, conclusasi oggi, ha finalmente "partorito" la tanto attesa riforma della previdenza professionale, il cosiddetto secondo pilastro.
Come la riforma dell'AVS, sarà probabilmente il popolo - la vera opposizione nel sistema politico elvetico - ad avere l'ultima parola.
I sindacati e la sinistra hanno infatti annunciato il referendum, ancor prima del voto finale, poiché giudicano "ingiusta" questa riforma: agli elettori dunque esprimersi definitivamente su un progetto molto combattuto.
E che sia stato combattuto lo dimostra il fatto che per portare a compimento la riforma sia stata necessaria una conferenza di conciliazione, in particolare sulla soglia d'entrata nel sistema, posta a 19'845 franchi, invece dei 22'050 franchi attuali. In pratica, più persone verranno assicurate (100 mila secondo stime).
Ma il punto più importante della riforma riguarda la diminuzione del tasso di conversione, dal 6,8% al 6,0%. Con tale riduzione, per un capitale risparmiato di 100'000 franchi, la rendita pensionistica annua sarà di 6000 franchi, invece degli attuali 6800. Per mantenere il livello delle rendite, il Parlamento ha adottato misure che permetteranno di accumulare un capitale LPP superiore. Ciò passa da un aumento dei contributi sociali prelevati pagati da impiegati (tramite le deduzioni salariali) e datori di lavoro e da un sistema di compensazioni per le persone vicine all'età pensionabile.
Concretamente, chi al momento del pensionamento disporrà di un avere di vecchiaia fino a 220'500 franchi avrà diritto all'intero supplemento. Per un capitale LPP compreso tra 220'500 e 441'000 franchi è previsto un supplemento decrescente. Oltre tale soglia non si riceverà nulla.
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