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Al via in presenza il Salone dell’orologeria a Ginevra

L entrata dalla fiera ginevrina.
L'industria orologiera svizzera si è completamente ripresa dalla crisi sanitaria. Le esportazioni sono salite a 22,3 miliardi di franchi, il 31% in più rispetto al 2020. Fondation De La Haute Horlogerie/cyril Zingaro

Ha preso il via mercoledì a Ginevra 'Watches & Wonders', ex Salone internazionale dell'alta orologeria (SIHH). Il contesto è di forte ripresa nel settore, ma il conflitto in Ucraina e la diffusione della variante omicron del coronavirus in Cina, mercato particolarmente importante, gettano qualche ombra sul futuro.

All’evento, che durerà sino al 5 aprile, partecipano circa 40 marchi di alta gamma. Giornalisti e rivenditori provenienti da tutto il mondo potranno scoprire le novità delle aziende espositrici.

“Dopo due anni di edizioni pandemiche e al 100% digitali era importante poter riunire ancora una volta i principali attori del nostro ramo”, afferma in un comunicato Emmanuel Perrin, presidente della Fondation de la Haute Horlogerie, l’istituto che organizza il salone.

Oltre a tutte le manifatture del gruppo ginevrino Richemont – tra cui Cartier, Panerai e Piaget – Watches and Wonders accoglie per la prima volta grandi case come Rolex, Patek Philippe, Tag Heuer, Hublot, Zenith e Chopard, che in precedenza partecipavano alla fiera Baselworld. Approfittando delle centinaia di operatori del settore che arrivano a Ginevra sono anche in programma fiere più piccole, come per esempio Time to Watches.

L’industria orologiera svizzera si è completamente ripresa dalla crisi sanitaria del 2021. Le esportazioni, sostenute in particolare dal comparto del lusso, sono salite a 22,3 miliardi di franchi, il 31% in più rispetto al 2020; nel confronto con il 2019 pre-pandemico la progressione è del 3%. Il numero di orologi esportati è però sceso: il prodotto made in Switzerland soffre infatti la concorrenza degli orologi di bassa e meda gamma, nonché degli smartwatch.

Il buon andamento dell’export – espresso in valore – si è confermato anche nei primi due mesi del 2022. Tuttavia le restrizioni anti-Covid attualmente imposte in varie città cinesi potrebbero diminuire l’appetito per gli orologi svizzeri e i beni di lusso in generale. Inoltre l’inflazione osservata in molti paesi, anche in seguito alla guerra in Ucraina, pesa sul futuro. A causa delle sanzioni i produttori hanno anche dovuto interrompere le esportazioni verso la Russia, paese che rappresenta poco più dell’1% delle vendite all’estero.

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