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Terre des Hommes insignita del Premio Balzan

La fondazione nata nel 1960 in Svizzera è stata ricompensata con il Premio Balzan per l'umanità, la pace e la fratellanza tra i popoli.

Questo contenuto è stato pubblicato il 10 settembre 2018
tvsvizzera.it/mar/ats con RSI (TG del 10.9.2018)
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L'annuncio è stato fatto lunedì a Milano dai responsabili della fondazione italo-svizzeraLink esterno, che dal 1962 attribuisce dei premi a studiosi e organizzazioni di tutto il mondo per i loro contributi in campo umanistico e scientifico.

Terre des Hommes è stata premiata per "l'impegno profuso per migliorare la vita degli esseri umani più vulnerabili (bambini e le loro famiglie) e, in particolare, per il progetto Simsone", ha spiegato il presidente della fondazione Enrico Decleva. Quest'ultimo progetto prevede di portare nella regione di Segou (Mali), con 3 milioni di abitanti, unità mobili di cure ostetriche e neonatali, formando assistenti sanitari in loco, con la previsione di salvare la vita di centinaia di neonati e partorienti.

Il premio per l'umanità, la pace e la fratellanza, dotato di un milione di franchi (890'000 euro), viene assegnato a intervallo variabile, ma non inferiore ai tre anni.

Gli altri vincitori dei Premi Balzan 2018 (ognuno di un valore di 750'000 franchi) sono Marilyn Strathern (Gran Bretagna), Università di Cambridge, per l'antropologia sociale; Jürgen Osterhammel (Germania), Università di Costanza, per la storia globale; Detlef Lohse (Germania/Paesi Bassi), Università di Twente, per la dinamica dei fluidi ed Eva Kondorosi (Ungheria), Research Centre of the Hungarian Academy of Sciences, per l'ecologia chimica.

La metà di ciascun premio dovrà finanziare, su indicazione del premiato, progetti di ricerca svolti da giovani studiosi e ricercatori. La cerimonia di consegna si terrà a Roma a novembre.

Eugenio Balzan

Nato a Badia Polesine (Rovigo) il 20 aprile 1874, Eugenio Francesco Balzan si è fatto conoscere per le sue svariate attività al Corriere della Sera, dove ha trascorso quasi tutta la vita lavorativa.

Entrato a far parte della redazione del quotidiano nel 1897, è diventato in pochi anni capocronaca, inviato speciale e responsabile della gestione amministrativa della società editrice.

Balzan ha lasciato l'Italia nel 1933 in segno di protesta verso ambienti ostili che minacciavano l'indipendenza del giornale. Emigrato in Svizzera, ha svolto un'intensa attività benefica a favore di enti e singoli.

Rientrato ufficialmente in Italia nel 1950, è morto a Lugano il 15 luglio 1953.

La fondazione che porta il suo nome è nata a Lugano nel 1956 su iniziativa di Lina Balzan, che ha deciso di destinare il patrimonio ereditato dal padre Eugenio per onorare la sua memoria.

Scopo della fondazione italo-svizzera è di promuovere la cultura, le scienze e le più meritevoli iniziative umanitarie. Dal 1962 attribuisce ogni anno i premi Balzan a studiosi di tutto il mondo per i loro contributi in campo umanistico e scientifico.

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