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Confine, le pattuglie miste italo-svizzere sono realtà

Pattuglie miste formate da agenti italiani e svizzeri sorveglieranno dal prossimo 13 marzo le zone di frontiera del Canton Ticino e delle province di Varese e di Como. Lunedì a Chiasso è stata firmata una dichiarazione di intenti in tal senso. 

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L’Accordo sulla cooperazione di polizia e doganaleCollegamento esterno tra Roma e Berna è stato concluso nel 2016 ed è entrato in vigore tre anni più tardi. L’ultimo tassello di questo accordo è però realtà a partire da lunedì.

I responsabili dell’Amministrazione federale delle dogane (Afd) e della Polizia di frontiera italiana hanno infatti firmato la dichiarazione di intenti che rende ufficiale l’inizio delle attività per le pattuglie miste lungo le zone di confine. Si inizierà con il cantone Ticino e le province di Como e Varese, ma in un secondo momento la misura potrebbe essere estesa anche alle frontiere grigionesi e vallesane.

“Abbiamo investito del tempo, è vero, ma è stato un buon investimento”, ha detto Christian Bock, direttore dell’Afd. “Ci è servito a capirci meglio, a costruire la fiducia, e sono convento che questa sia un’ottima base per fare un buon lavoro con i nostri colleghi italiani”.

Le guardie impiegate hanno seguito una formazione specifica comune negli scorsi mesi e entreranno in servizio il prossimo 13 marzo.

Gli agenti di una nazione opereranno sul territorio dell’altra con compiti di assistenza, osservazione e informazione, ma non potranno eseguire autonomamente misure di polizia.

L’obiettivo principale dei pattugliamenti misti, si legge in un comunicato diramato lunedì dall’Afd e dalla Polizia di Stato italiana, è “la  prevenzione e al contrasto alla migrazione illegale nell’area transfrontaliera”.

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