Accolta la richiesta di garanzia da 109 miliardi di franchi per UBS
I crediti urgenti per complessivi 109 miliardi di franchi, quale garanzia per la fusione tra UBS e Credit Suisse, possono essere stanziati. Lo hanno deciso le commissioni delle finanze dei due rami del Parlamento che hanno raccomandato alle Camere di approvare i crediti.
Questo contenuto è stato pubblicato al
1 minuto
tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS
Dopo il via libera di giovedì mattina della Commissione delle finanze degli Stati, in serata è giunto anche il nullaosta dell’omologa commissione del Consiglio nazionale. I due rami del parlamento dovranno pronunciarsi nel corso di una sessione straordinaria che si terrà dall’11 al 13 aprile.
Il primo credito riguarda una garanzia sul rischio di insolvenza di 100 miliardi che sarà messa a disposizione dalla Banca Nazionale. L’altro credito riguarda direttamente UBS. La Confederazione fornisce una garanzia alla banca per eventuali perdite derivanti dalla vendita degli attivi del Credit Suisse pari a 9 miliardi di franchi.
Contenuto esterno
La Delegazione delle Finanze ha approvato i crediti già il 19 di marzo, giorno in cui è stata comunicata l’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS. Il Parlamento deve approvare i prestiti retroattivamente. Come detto, la questione è all’ordine del giorno di una sessione straordinaria che si terrà dall’11 al 13 aprile
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Sarà Sergio Ermotti a guidare la “grande” UBS
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dopo aver acquisito Credit Suisse, UBS ha ora richiamato il banchiere ticinese, già amministratore delegato dal 2011 al 2020.
Si profila una commissione d’inchiesta sul crollo di Credit Suisse
Questo contenuto è stato pubblicato al
Sull’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS potrebbe indagare presto una commissione parlamentare d’inchiesta (CPI).
Il presidente della Saudi National Bank si dimette dopo il commento su Credit Suisse
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il presidente della Banca nazionale saudita si è dimesso: i suoi commenti avevano contribuito a far crollare le azioni del Credit Suisse.
“Too big to fail non andava bene per Credit Suisse”
Questo contenuto è stato pubblicato al
Secondo la consigliera federale Karin Keller-Sutter, la normativa "too big to fail" non è adatta a una banca d'importanza sistemica come Credit Suisse.
UBS-Credit Suisse, tutto il mondo reagisce (con stupore)
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dopo l’acquisizione lampo di Credit Suisse da parte di UBS, i quotidiani esteri cercano il motivo che ha spinto la seconda banca elvetica al tracollo.
Questo contenuto è stato pubblicato al
La stampa elvetica non ha apprezzato l'acquisizione da parte di UBS di Credit Suisse il cui titolo all'apertura della borsa è in caduta libera: - 62%.
UBS acquista Credit Suisse per tre miliardi di franchi
Questo contenuto è stato pubblicato al
La banca svizzera viene rilevata dalla sua storica rivale. Evitato un tracollo che avrebbe messo in difficoltà le piazze finanziarie internazionali.
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.