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Le autorità avvertono gli abitanti di Brienz: “Preparatevi all’evacuazione”

I e le residenti del villaggio grigionese di Brienz/Brinzauls sono stati informati giovedì sera dell'imminente evacuazione. Secondo gli esperti, il loro comune - che si sta già spostando di 25 centimetri al giorno - ha alte probabilità di venire travolto da una frana. 

La situazione a Brienz/Brinzauls, villaggio montano nella Valle dell’Albula, nel cantone Grigioni, è attualmente “molto preoccupante”. Lo ha comunicato ieri sera – giovedì 13 aprile – un geologo esperto alla popolazione locale, nel corso di un incontro informativo organizzato a Tiefencastel. Al momento, il territorio su cui sorge il paese sta infatti scivolando verso il basso di circa 25 centimetri al giorno e gli esperti prevedono che il comune venga travolto nei prossimi mesi da una frana.

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Quanto sarà grave?

La dimensione che la calamità potrebbe prendere non è del tutto chiara ed è possibile che i danni per il villaggio restino limitati, hanno fatto sapere ieri i geologi. Il totale di 1,9 milioni di metri cubi di roccia cadrebbe “poco a poco”. La probabilità di una cosiddetta “colata detritica”, che potrebbe causare gravi distruzioni, è “limitata” al 30%, mentre le possibilità che seppellisca l’intero villaggio sono del 10%.

Altri sviluppi

Con i recenti interventi, consistenti nella realizzazione di un cunicolo di drenaggio nel sottosuolo, la situazione sembrava leggermente migliorata, restituendo un po’ di fiducia al centinaio di domiciliate e domiciliati. La minaccia ora è però rappresentata da 1,9 milioni di metri cubi di roccia che si starebbero staccando dalla montagna.  

Evacuazione preventiva

Già nella notte alla vigilia di Pasqua si è verificato un piccolo distacco della roccia di scorrimento. Le autorità presumono quindi che un’evacuazione diventerà necessaria all’inizio dell’estate o, al massimo, entro la fine dell’anno. Grazie a un sistema di allerta precoce, tuttavia, la popolazione potrebbe essere avvertita per tempo, in modo da avere alcuni giorni per prepararsi. Sono circa 300 le abitazioni interessate.

Altri sviluppi

Le persone colpite dovrebbero preparare un bagaglio di emergenza da portare con sé: documenti personali, denaro, telefono cellulare e caricabatterie, medicinali, vestiti, giocattoli per bambini, piccoli oggetti di valore e articoli da toilette.

Altri casi celebri

Una situazione simile, di evacuazione preventiva per pericolo ambientale, è già stata attuata nel 2014 nella regione di Horlaui, nel comune lucernese di Weggis. Il comune, situato ai piedi del monte Rigi, era solito a frane e smottamenti e, nove anni fa, gli studi hanno registrato movimenti che annunciavano un nuovo rischio. Le rocce avrebbero potuto staccarsi in qualsiasi momento e ferire mortalmente gli abitanti. Cinque case sono state evacuate e demolite e dieci residenti sono rimasti senza la propria abitazione.

A Kandersteg, nell’Oberland bernese, la popolazione vive invece con la minaccia di smottamenti dallo Spitzer Stein. Una situazione dovuta principalmente al riscaldamento climatico e allo scioglimento del permafrost.

+ Leggi anche: “Vivere ai piedi di una montagna instabile”

Non si è purtroppo agito in tempo a Bondo, nella regione italofona del cantone Grigioni, dove nell’agosto 2017, tre milioni di metri cubi di roccia si sono staccati dal Pizzo Cengalo, in val Bregaglia, generando così una delle più grandi frane avvenute in Svizzera negli ultimi 130 anni. L’evento ha causato la morte di otto persone.

Rendere il paese inagibile

Dopo l’evacuazione, il villaggio di Brienz verrà reso completamente inaccessibile dalla polizia cantonale. Lungo le strade, bloccate con elementi di cemento, verrebbero istituiti dei punti di controllo, che garantirebbero anche la sicurezza e la protezione da eventuali saccheggi. A seconda della situazione, ai residenti verrebbe data la possibilità di entrare nei loro appartamenti e nelle loro case una volta al giorno, nel corso di una determinata finestra temporale.

Aiuto alle persone colpite

“Noi – il Comune e il Cantone – siamo al vostro fianco, non vi lasceremo soli”, ha ripetuto ieri più volte il sindaco Daniel Albertin alla popolazione di Brienz. Diversi gruppi di interesse stanno attualmente esaminando la possibilità di una partecipazione finanziaria per il reinsediamento. Secondo un’indagine condotta due anni e mezzo, 17 persone tra quelle coinvolte non avrebbero una soluzione alternativa temporanea. Una nuova valutazione della situazione avrà luogo a breve.

Le analisi svolte negli ultimi anni a livello nazionale dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) mostrano che circa un quinto delle zone urbane elvetiche è esposto a pericoli naturali. Nella maggior parte dei casi riscontrati, si è trattato di rischio di piene. In futuro i cambiamenti climatici potrebbero però aumentare ulteriormente i rischi, si legge nella sezione dedicata al rilevamento e valutazione dei rischi del sito dell’UFAMCollegamento esterno. “L’efficacia delle misure volte a gestire i pericoli presuppone che si conoscano. Attualmente, però, mancano ancora panoramiche dei rischi a livello nazionale. Per questo motivo nei prossimi anni sarà data grande importanza all’elaborazione di analisi dei rischi”, si legge ancora sulla piattaforma ufficiale.

Frane in aumento

Per quanto concerne le frane, l’Ufficio federale dell’ambiente stima che sono quasi 4’100 i chilometri quadrati minacciati in tutta la Svizzera. Vale a dire circa il 10% del Paese, un territorio con 160’000 edifici. E la situazione peggiora con il progredire della crisi climatica (ne abbiamo parlato qui). In base agli studi, gli insediamenti al di sotto delle zone di permafrost devono infatti aspettarsi sempre più frane e colate di fango nei prossimi anni.

A lungo termine, è invece previsto il reinsediamento dell’intero villaggio. Sono già stati avviati diversi colloqui con i proprietari terrieri, ha spiegato un rappresentante legale agli abitanti interessati. Ad ogni modo, le autorità hanno precisato che maggiori dettagli saranno forniti durante il prossimo incontro informativo che si terrà il 12 maggio. Da venerdì, inoltre, sarà istituita una linea telefonica diretta a cui le persone colpite potranno rivolgersi in modo confidenziale e gratuito.

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