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"Prima i nostri!" vista dai frontalieri

Eros Sebastiani, presidente dell'Associazione: "Non capisco perché questa iniziativa. Ci sono difficoltà? Superiamole insieme"

Questo contenuto è stato pubblicato il 22 settembre 2016 - 15:04

"Vorrei tanto capire le motivazioni di questa iniziativa perché non le comprendo. L'Associazione vorrebbe incontrare i politici ticinesi per ascoltare le loro ragioni, ma va detto: non comprendiamo come si possa pensare un Ticino senza frontalieri o i frontalieri senza le opportunità che hanno in Svizzera. Siamo una regione trasnazionale, siamo affini, siamo delle stesse etnie: dobbiamo stare insieme. Se i ticinesi faranno a meno di 50 mila nostri lavoratori, chi aprirà i negozi?"

Mentre il Ticino si appresta a votare sull'iniziativa "Prima i nostri!", che intende introdurre il principio della "preferenza indigena" nell'assunzione di manodopera, torna a farsi sentire la voce dell'Associazione Frontalieri Ticino, realtà crescente nel panorama associativo legato ai lavoratori transazionali il cui numero uno è Eros Sebastiani, un passato trentennale da lavoratore di confine e da attivista per i diritti dei frontalieri.

"È chiaro", continua Sebastiani, "ogni padre darebbe da mangiare a suo figlio prima di dare da mangiare a quello del vicino, ma non è questo il ragionamento giusto. L'Associazione Frontalieri Ticino, già ascoltata in Italia e rappresentata in molti tavoli che mirano a risolvere le problematiche del frontalierato, spera di poter costruire un ponte di dialogo anche con le autorità ticinesi. Troviamo un punto di partenza, un concetto iniziale e progettiamo il futuro insieme di questa regione".

L'Associazione, che è nata nel 2016 e conta mille iscritti, è solo "un gruppo di persone che si è unito per essere coeso e cercare di farsi ascoltare e di risolvere i problemi di quest'area. Non vogliamo creare divisioni, ma un dialogo serio e sereno con le autorità per risolvere le situazioni. Quando mi dicono ‘i frontalieri li lasciamo tutti a casa' mi sembra ridicolo. Se ci parliamo e troviamo un punto di partenza in comune, magari uno solo, per partire da lì a risolvere tutto il resto. Ci sono difficoltà? Insieme le superiamo".

Nel video [sopra], l'intervista integrale a Eros Sebastiani.

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