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Migrazione, nuove proposte dal forum italo-svizzero

Corridori umanitari per i veri profughi e riforma del trattato di Dublino sono tra le proposte emerse a Lugano al quarto Forum per il dialogo tra la Svizzera e l’Italia che tra i vari temi si è occupato - oltre che di lingua italiana, industria 4.0 e trasporti - anche del fenomeno della migrazione che coinvolge in forme connesse entrambi i paesi.

Alla luce delle problematiche indotte dai recenti flussi verso il continente europei il gruppo coordinato da Maurizio Ambrosini (Università degli Studi di Milano) ha cercato di individuare gli elementi di una strategia che possa rivelarsi più efficace rispetto a quelle sperimentate finora.

Dublino da rivedere

Tra di essi, in primo luogo, viene proposta un’iniziativa congiunta a livello Ue per rivedere le regole condivise di accoglienza dei profughi (Trattato di Dublino) allo scopo di ripartire gli oneri che attualmente gravano soprattutto sui paesi mediterranei di primo arrivo. 

Ma è stata avanzata anche l’idea di creare corridoi umanitari direttamente nei paesi di partenza, quale alternativa ai rischiosi e improvvisati viaggi in mare, per le persone che realmente adempiono ai requisiti richiesti per l’asilo. Il Canada, è stato osservato, ha già accolto con questo sistema decine di migliaia di rifugiati e la Francia sta perfezionando procedure analoghe mentre in Italia si sono mosse in tale direzione associazioni e enti di ispirazione cristiana.

In questo contesto viene ipotizzata anche l’apertura di canali legali per il lavoro temporaneo (stagionale e circolare) che avrebbero il grosso vantaggio, in un quadro normativo preciso e determinato, di evitare il ricorso all’iter per l’asilo da parte dei numerosi migranti economici.

E sempre riguardo a questo soggetto, è stato sottolineato, occorre una particolare attenzione alla terminologia che viene usata da media e politici, che parlano di presunte invasioni non riferiscono l’esatta portata del fenomeno, come attestano i numeri ufficiali.

Una convenzione bilaterale per l’italiano

Ma il forum italo-svizzero, come consuetudine, ha riservato un’attenzione particolare alla lingua di Dante, cercando, sotto la guida del coordinatore Diego Erba, di individuare sinergie e ambiti d’azione comuni per promuovere assieme la cultura e l’idioma italiani nel mondo. In questo senso è stata chiesta la definizione di una convenzione bilaterale tra i due paesi che impegni formalmente anche Berna in questo campo.

La partecipazione della Confederazione alla Settimana della lingua italiana nel mondo e il riconoscimento, contenuto in un documento formale, delle cattedre di italianistica nelle università elvetiche, messe costantemente in pericolo dalle esigenze di bilancio dei vari istituti, potrebbero essere esempi di collaborazione tra i due paesi su questo argomento.

Due gruppi di lavoro si sono poi occupati di Industria 4.0 e di trasporti, che hanno esaminato i potenziali di armonizzazione tra le due realtà al fine di incrementare la concorrenzialità reciproca. Il prossimo anno il Forum per il dialogo tra la Svizzera e l’Italia dovrebbe tenersi a Venezia.          

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